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Aiuole e arredi nelle vie degli hotel

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Il presidente della Confcommercio Pambianchi: a Roma c'è ancora molto da fare

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L'assessoratoal turismo della Regione Lazio è pronto a mettere in campo tre milioni di euro da destinare al Comune di Roma per migliorare il decoro urbano nelle zone limitrofe agli alberghi dei Municipi I, II, IX e XVII, quelli cioè a maggiore vocazione turistica. Con un simile finanziamento si potrà, ad esempio, migliorare l'accessibilità delle strutture alberghiere attraverso l'allargamento dei marciapiedi o la sistemazione degli stessi. «Piccoli interventi non superiori ai 30 mila euro ciascuno – ha spiegato ieri l'assessore al turismo Claudio Mancini in occasione dell'Assemblea di Federalberghi – che hanno però l'obiettivo di ottimizzare l'accoglienza, a volte carente, nelle zone centrali di Roma». Lo stanziamento, subordinato alla presentazione dei progetti presentati, dovrebbe avere tempi immediati visto che i soldi saranno presi dal programma triennale sul turismo attraverso una delibera in agenda già la settimana prossima. Per Mancini è un passo importante per il sostegno di un settore che soffre la crisi internazionale, nonostante resti un pilastro dell'economia della città con un giro d'affari complessivo di 5,9 miliardi (il sistema ricettivo incide per 1,7 miliardi) e 119 mila occupati. La ricerca dell'istituto Piepoli sull'impatto economico e occupazionale del turismo a Roma e Provincia, che ieri ha chiamato a discutere al Tempio di Adriano l'assessore Mancini, il vicesindaco Mauro Cutrufo, il presidente della Confcommercio Roma Cesare Pambianchi, il vicepresidente della Camera Lorenzo Tagliavanti e l'assessore al turismo della provincia Patrizia Prestipino, non fa che confermare la forte attrattiva di Roma, soprattutto per il suo capitale culturale. Anche se le «cose da fare», come sottolineato da Pambianchi, «sono ancora tantissime perché, ad esempio, a Roma si tiene poco in considerazione il turismo giovanile e questo la penalizzerebbe a vantaggio di altre città come Barcellona». Senza considerare l'annoso problema della carenza di infrastrutture.

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