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Via libera a Ncc da altri Comuni

La protesta dei tassisti contro gli Ncc

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Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso del Comune sugli Ncc. Di fatto ha dato ragione al Tar che nel novembre scorso aveva sospeso la determina con cui il Campidoglio limitava l'accesso in città ai noleggiatori con conducente con autorizzazione rilasciata da altri Comuni. La giunta Alemanno, per porre un argine all'abusivismo, infatti, aveva chiesto di rivedere una decisione che permette agli Ncc provenienti da tutta Italia di prestare servizio nella Capitale e che vede la dura opposizione dei tassisti romani. Va detto che a Roma le licenze ai noleggiatori con conducente sono solo 1.024, rilasciate in vent'anni. Le ultime 170 risalgono al 1998. Ma se si contano anche gli Ncc che vengono da fuori si arriva a oltre cinquemila. Con questa nuova bocciatura dei magistrati amministrativi di secondo grado un noleggiatore con licenza rilasciata a Canicattì può prestare servizio anche a Roma.  Il Campidoglio era intervenuto proprio per evitare questa possibilità e contrastare l'abusivismo. Ma inutilmente. Il Tar l'aveva giudicata una misura che «attua una restrizione del mercato». Ma lo scontro è ancora aperto. Allo stato attuale è in corso un tavolo tra ministero delle Infrastrutture e sindacati per trovare una giusta mediazione sull'emendamento al decreto mille proroghe del Governo riguardante gli Ncc che è stato sospeso fino a giugno. Su questo puntano i tassisti, visto che l'emendamento, se approvato, avrebbe lo stesso effetto della determina comunale: limitare il servizio Ncc fuori dai Comuni di appartenenza. Se da un lato la Federnoleggio canta vittoria: «Il Consiglio di Stato ha dato ragione agli Ncc contro il tentativo di prevaricazione della lobby dei tassisti romani», dall'altro i conducenti delle auto bianche gridano all'«anarchia». «Non ci arrenderemo - dice il presidente di Uritaxi Loreno Bittarelli, se questo concetto passasse, domani andremo a operare dove vorremmo». Dello stesso parere Angelo Mele dell'Assodemoscop a cui aderiscono alcune cooperative taxi: «Non vedo perché per i tassisti ci siano delle regole legate al Comune di appartenenza mentre per gli Ncc questo non debba valere».

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