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Marrazzo: allarme mafie tra i colletti bianchi

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«Leinfiltrazioni criminali nel Lazio minacciano anche i colletti bianchi. L'inchiesta sul termocombustore di Colleferro ha dimostrato che questo rischio c'è. Ecco perché bisogna aumentare controlli e vigilanza». Dopo un minuto di silenzio per i caduti del terremoto in Abruzzo, il presidente della Regione Piero Marrazzo parla serio e spedito al fianco del comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Roma, il capitano Pietro Rajola Pescarini. Il momento immortala la presentazione dei dati frutto del protocollo d'intesa del settembre 2007 tra Regione e Noe per il monitoraggio dell'ambiente. Un patto del genere è infrequente e dà il segno di quanto bisogno ci sia di stare con gli occhi aperti in un settore come quello dei rifiuti miniera d'oro per le mafie. Marrazzo manda un messaggio a chi faceva finta di niente: «Quando siamo arrivati la criminalità organizzata era un problema serio che sembrava inesistente. Siamo stati profeti in una terra che aveva poche orecchie per sentire». Il capitano Rajola fa nomi e cognomi: «Fino a questo momento è stata accertata la presenza di criminalità organizzata solo con l'operazione "Pizzo su pizzo" messa a segno nei mesi scorsi a Roccasecca durante la quale fu sequestrato un impianto di compostaggio che era in mano a un clan di Caserta». I numeri di 18 mesi di monitoraggio sono interessanti. Li illustra l'assessore Zaratti: «Duecento persone segnalate, 3 arrestate, sequestrati beni per circa un miliardo di euro. A oggi sono 7 le indagini in corso, mentre altre 3 sono terminate e in attesa di determinazione da parte delle autorità giudiziarie». Le cifre sono divise anche per provincia: Roma è in testa con 312 controlli, seguita da Latina (219), Viterbo (206), Rieti (119) e Frosinone (87)». Il protocollo d'intesa non è scaduto, continua. Serve a dare un sostegno agli investigatori («Gli accertamenti tecnici necessari al Noe sono effettuati dai laboratori Arpa, quindi a spese regionali», spiega Marrazzo) e si muove su punti strategici: «Migliorare l'attività conoscitiva e l'efficacia complessiva dei controlli e delle attività di vigilanza, i rafforzamento dei livelli di tutela e salvaguardia ambientale, migliorare la comunicazione tra i cittadini e le istituzioni». Precisa il comandante del Noe: «La Regione ci segnala le eventuali anomalie riscontrate sul territorio, noi effettuiamo accertamenti e quasi tutti sono andati a buon fine. In un anno siamo passati da 100 a 400 accertamenti». Dopo le infiltrazioni dell'ecomafia scoperte nel Lazio, il presidente della Regione non nasconde il timore che la criminalità organizzata tenti di sedurre colletti bianchi necessari per realizzare i suoi malaffari. Per cui: «Più si indaga e meglio si vive. Anche se si indaga sulla Regione e con i soldi della Regione stessa - scandisce Marrazzo - Ben venga perché è così che cresce la democrazia».

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