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«Romeno ti ammazzo», giovani chiusi in cella

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Appena si sono trovati a pochi centimetri da lui, non hanno esitato a urlargli contro «romeno di m.... ti ammazziamo». E in un attimo uno dei due malviventi aveva già impugnato un coltello per colpire lo straniero. Soltanto la reazione repentina del romeno e l'intervento di un passante, che ha chimato il 112, ha evitato il peggio, permettendo ai militari di assicurare alla giustizia i due pregiudicati.  Erano la sera del primo aprile, intorno alle 22, quando i due romani di 23 e 29 anni, già conosciuti dalle forze dell'ordine perché con alle spalle precedenti penali per reati contro la persona e il patrimonio, hanno incontrato in via Cassia, all'altezza della Storta, il cittadino romeno di 40 anni. Quest'ultimo in quel momento stava camminando sul marciapiede vicino a un bar quando si è trovato di fronte all'improvviso i due malviventi, che gli hanno impedito di passare, chiedendogli da quale Paese provenisse. Appena la vittima dell'aggressione ha detto di essere romeno, uno dei due ha tirato fuori la lama urlando «che ci fate qui voi romeni, adesso ti ammazziamo». La reazione dello straniero, operaio edile, divorziato e ora convivente con una connazionale, in Italia da otto anni, ha attirato l'attenzione di un passante che ha telefonato subito ai carabinieri. Sul posto sono giunti i militari della compagnia Cassia, comandati dal capitano Alceo Greco, che hanno arrestato i due romani con le accuse di atti discriminatori per motivi razziali e lesioni, reato contestato perché lo straniero è stato ferito mentre si divincolava dalla presa dei due pregiudicati. Una volta in manette, gli arrestati sono stati trasferiti dai militari in un'aula di Tribunale per essere processati seguendo il rito per direttissima. Il giudice, dopo aver convalidato l'arresto effettuato dai carabinieri, ha deciso di lasciare dietro le sbarre del carcere di Regina Coeli i due romani.

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