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Lazio lassù con merito, altro che favoritismi

L'invenzione degli aiuti arbitrali dimenticando quanto accaduto due stagioni fa

Luigi Salomone
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La Lazio vince, gioca bene eppure c'è la corsa a inventare presunti aiuti arbitrali per spiegare i successi dei biancocelesti. Lotito col volto di Moggi quasi il presidente fosse il padrone di Figc e Lega Calcio, niente di più vergognoso anche considerando tutto quello che ha passato il più antico club della Capitale. Solo per ricordare gli ultimi episodi, da Giacomelli all'unico gol segnato con la mano in epoca di Var (Cutrone contro la Lazio), da Banti che ha tolto una Champions al povero Reja qualche anno fa a Tagliavento talismano giallorosso nei derby. Tanti i furti subiti con un rapporto che definire freddo tra Nicchi, il presidente della Aia (Associazione Italiana Arbitri) e Lotito, è un eufemismo. Basta scrivere e dire stupidaggini, la Lazio ha meritato tutti i 53 punti conquistati finora, frutto di sudore e lavoro: tutto il resto è noia direbbe il Califfo.

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