Emiliano: "Sindaci Pd da Hannoun? Prudenza è la parola d'ordine"
«La lotta strenua e continua contro ogni forma di antisemitismo è e dovrà essere sempre la bussola del Pd. È un elemento centrale che ci contraddistingue e che ci è stato tramandato dai nostri Padri. Su quest’argomento, così come sul condannare, senza se e senza ma, Hamas, non possono e esserci tentennamenti. Ma allo stesso modo la condanna del genocidio di Gaza da parte del Governo Nethaniau deve essere ferma e decisa». A ribadirlo Michele Emiliano, ex governatore della Puglia ed esponente di spicco del Pd.
Che idea si è fatto rispetto al caso Hannoun. Giusto prendere subito le distanze?
«Prima di emettere giudizi, dobbiamo stabilire se qualcuno ha semplicemente raccolto dei fondi per ragioni umanitarie o se voleva, al contrario, finanziare Hamas. Bisogna aspettare che, dopo il doveroso e meritorio intervento delle forze dell’ordine, ci sia un pronunciamento da parte di un giudice che ha ascoltato e valutato gli argomenti della difesa»
Qualora dovesse essere confermata l’ipotesi per cui il presidente dell’Associazione palestinesi in Italia ha avuto rapporti con i terroristi, come comportarsi?
«Finanziare Hamas è un’attività di concorso nelle attività terroristiche. Questo deve essere chiaro a tutti, sia dentro che fuori il nostro partito».
Frange fondamentaliste, intanto, già si sono infiltrate all’interno dei cortei Pro Pal…
«Nessuno ha prove in tal senso. Detto ciò, non bisogna abbassare la guardia. I cortei del ’68, di operai e studenti possono essere un modello a cui ispirarsi. Pure in quegli anni c’erano infiltrati il cui obiettivo era scatenare incidenti. Ma il vecchio Pci aveva un servizio d’ordine, a volte più efficiente della stessa polizia, in grado di individuare e neutralizzare, sin dal principio, qualsiasi provocazione».
Alcuni sindaci hanno applaudito in comizi non del tutto pacifici. Non le sembra inopportuno?
«È evidente che in un contesto così confuso la prudenza debba essere la parola d’ordine. Ogni sindaco, però, ha il dovere di muoversi secondo coscienza. Ragione per cui me la sento di processare nessuno. Resta il fatto che non fare nulla contro il genocidio a Gaza è pericoloso, così come lo è non prendere atto del tentativo tardivo ma da incoraggiare degli Stati Uniti e della stessa Europa di fare qualcosa per far terminare, a ogni costo, le ostilità».
Ciò, talvolta, finisce per comportare un antisemitismo dilagante, Ciò non la spaventa?
«Sto per andare a vedere al cinema l’ultimo film sul processo di Norimberga come per adempiere ad un dovere per ricordare sempre e non dimenticare mai le colpe dei fascisti e dei nazisti. In questi ultimi venti anni in Puglia abbiamo organizzato decine e decine di attività contro l’antisemitismo e contro le dittature naziste e fasciste che collaborarono nello sterminio di 6 milioni di ebrei europei. Chi difende i Palestinesi che subiscono genocidio nella striscia di Gaza non è antisemita. Lotta contro il governo Nethanyahu».
Una situazione così instabile a livello planetario, intanto, comporta conseguenze sul tema della sicurezza. Giusto lasciare questo tema solo nelle mani dell’esecutivo Meloni?
«Considerando la mia esperienza nell’Antimafia, non sono certamente tra chi pensa che di fronte a un reato o alla pericolosità di alcuni soggetti bisogna rispondere solo con le analisi sociologiche. Allo stesso modo impedire ai nostri ragazzi di divertirsi, come pensa qualcuno, non è la strada maestra. Il vero obiettivo, a mio parere, è consentire a chi si comporta bene di uscire fuori di casa in sicurezza. Questa per me è una battaglia anche della sinistra perché non c’è democrazia senza sicurezza per tutti i cittadini».
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