La Russa: "Il premier? Va scelto dal popolo. È una riforma per l'Italia"
"Non abbiamo intenzione di cancellare il ruolo del presidente della Repubblica, vogliamo solo dare stabilità al governo, vogliamo che sia la gente a decidere il presidente del Consiglio e che possibilmente duri cinque anni. Questo vi può andare bene? Speravamo in un approccio positivo", dell'opposizione, "non è stato così". L'ha affermati il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervistato da Enrico Mentana sul palco di Atreju, la kermesse di Fratelli d'Italia in corso a Roma. "Non facciamo questa riforma del premierato per noi, i dati dei sondaggi danno per molto probabile che il centrodestra possa presentarsi alle elezioni e rivincere. Noi di centrodestra non abbiamo bisogno del premierato. Noi riteniamo che questa riforma l'importante è farla, se poi il referendum venisse nella prossima legislatura, riuscirà a ottenere il risultato che vogliamo, cioé quello di dare all'Italia, quando ne avrà bisogno, secondo me non ne ha bisogno necessariamente subito, il sistema costituzionale che garantisca la stabilità. Noi questa riforma non la facciamo per noi, la facciamo per l'Italia".
"Quando un'alleanza dura da tanti anni vuol dire che, al di là dei punti di partenza che potevano essere anche distanti, certi valori e certe idee erano già comuni, per esempio la visione della sicurezza, dell'identità, il tema dell'immigrazione o della capacità di premiare il merito", ha sottolineato La Russa. "Nella storia della sinistra, dall'Ottocento in poi, le divisioni e le scissioni sono all'ordine del giorno mentre nel centrodestra la storia è esattamente l'opposto, quella di unire", ha concluso ricordando un dettaglio del passato: "Non ci ha sdoganato ma senza Berlusconi non sarebbe andato tutto nello stesso modo, è stata una ventata rivoluzionaria, solo lui poteva pensare in quel momento di mettere insieme Bossi e Fini. Occhetto non si avvide del pericolo, era talmente convinto che la sua gioiosa macchina da guerra avrebbe sbaragliato gli avversari e sotto sotto la presenza dei neofascisti non fosse niente di importante. Quindi per la verità arrivammo a quelle elezioni senza che la sinistra si fosse resa conto che eravamo noi gli avversari veramente davanti, anche Berlusconi veniva sottovalutato. Non ci hanno visto arrivare".
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