La piazza di Hannoun, cori in arabo e inno all'Intifada
Cori in arabo e «intifada fino alla vittoria». Il tutto accompagnato dal refrain «Il 7 ottobre non è una ricorrenza, ora e sempre Resistenza». È questo il "menù" che è stato servito alla manifestazione dei palestinesi di Mohammad Hannoun di sanato, che nasceva, questa volta, per discutere dell’importanza del "piano casa". Qesto proprio perché lui è ovviamente uno dei massimi esperti di politiche abitative. A quella manifestazione, però, non hanno aderito solo l’Api e i palestinesi, bensì sigle come quelle di Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Avs, Movimento 5 Stelle e Sindacati, in un mix di bandiere e striscioni che univano Hannoun, Palestina, diritto alla casa e persino a quello di occupare. «Da Milano alla Palestina la casa è un diritto», «più soldi alle case popolari», «città pubblica e case per tutti», «per il diritto alla casa e all’uso sociale del territorio», «quando vivere è un lusso, occupare è necessario», «sanatoria delle occupazioni», «Olimpiadi insostenibili». Erano solo alcune delle scritte apparse sui cartelloni che si intrecciavano a bandiere palestinesi e a quelle dell’Api. Il segnale è chiaro: comincia a prendere forma una sorta di partito islamista che unisce sigle extraparlamentari, alcuni volti della politica italiana ed esponenti della causa Gazawi. Hannoun è diventato, infatti, il volto di mezzo, colui che da un lato fa la riunione Zoom con Yassine Lafram dell’ Ucoii, e che dall’altro si riunisce in diverse tappe del suo "tour elettorale" a Mantova, Crema e Piacenza con le sigle sindacali. Un assetto non più casuale, ma divenuto stabile, con incontri in cui si intrecciano discorsi sulla causa gazawi a proposte politiche. Perché l’islam vuole entrare a far parte dell’ambiente istituzionale, e la nascita del gruppo «MuRo27», ovvero «Musulmani per Roma 2027» ne è stata la palese dimostrazione. Un gruppo guidato dall’ingegnere convertito all’islam Francesco Tieri, che ha intenzione di contribuire al dibattito politico in vista delle elezioni che si terranno nella Capitale.
A rilanciare l’iniziativa è il profilo Instagram di Avs di Bonelli e Fratoianni: «Diritti non profitti. Migliaia di persone a Milano hanno partecipato all'iniziativa per il diritto alla casa e alla città, tra le vie del quartiere di Piazzale Loreto, Via Andrea Costa, Viale Lombardia e Via Padova. È intervenuta la nostra Parlamentare Europea Benedetta Scuderi che ha ribadito come il diritto alla casa deve essere un diritto fondamentale a Milano, in Italia e in Europa, e come oggi l'Europa ha deciso di spendere inutilmente 800 miliardi per le armi e non per la vera sicurezza, cioè i diritti delle persone». Presenti anche l’associazione schierarsi dell’ex grillino Alessandro Di Battista e l’euro parlamentare del partito di Giuseppe Conte Gaetano Pedullà insieme al capogruppo dei 5 stelle in Regione Lombardia. Il corteo era il medesimo, le bandiere si fondevano: diranno che non sapevano che c’era l’associazione di Hannoun che organizza ogni sabato il medesimo corteo? O si discosteranno? Resta da capire se concordano con chi invoca la legge del taglione, con i cori sull’intifada, e sulla negazione del 7 ottobre. E certamente, in nome della libertà di espressione di cui si dicono fieri sostenitori, non avranno problemi a rispondere. Intanto arriva una decisione clamorosa dall’America: Il presidente Donald Trump ha dichiarato che designerà la Fratellanza Musulmana come organizzazione terroristica: «Verrà fatto nei termini più forti e più incisivi. I documenti finali sono in fase di redazione».
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