Choc al corteo di Torino. Sul treno appare la scritta "Meloni appesa"
Nel frullatore delle idee nel corteo di oggi a Torino gli ingredienti erano la lotta al governo guidato da Giorgia Meloni, naturalmente, la guerra a Gaza e poi il cambiamento climatico. Un mix rivelatosi esplosivo se è vero che alcuni manifestanti hanno provocato tafferugli con la polizia davanti alla sede della Città metropolitana, mentre altri hanno cercato di bloccare i binari della stazione ferroviaria di Porta Nuova. Ma c’è di più: è anche comparsa la scritta “Meloni appesa”, vergata sulla locomotiva del Frecciarossa esposta davanti alle Ogr di corso Stati Uniti.
"La manifestazione studentesca di Torino è degenerata ancora una volta in episodi di violenza intollerabile con la scritta 'Meloni appesa', otto feriti tra i reparti mobili della Polizia impegnati negli scontri in via Sacchi e negli uffici della Città metropolitana, e addirittura un tombino lanciato contro gli agenti in assetto antisommossa durante i tentativi di ingresso alla stazione di Porta Nuova", afferma Paola Ambrogio, Senatore piemontese di Fratelli d'Italia, "Fatti che non possono essere liquidati come semplice protesta. Si tratta di episodi gravissimi che vanno condannati senza ambiguità. Non è dissenso politico, non è rabbia giovanile, ma è una vera e propria deriva aggressiva e incitamento all'odio. Quegli studenti, spesso portatori di bandiere della pace, vivono invece di provocazione. Purtroppo, episodi simili si moltiplicano, alimentando un clima tossico fatto di insulti e estremismi. Preoccupa il silenzio della Sinistra torinese, piemontese e nazionale davanti a questi fatti. Chi crede nella democrazia non può tacere, anzi dovrebbe dare l'esempio senza ambiguità, per isolare chi strumentalizza le piazze. Voglio esprimere inoltre la massima solidarietà e riconoscenza alle Forze dell'Ordine impegnate per garantire sicurezza di fronte a episodi tanto gravi".
''La piazza di oggi sceglie la violenza, le minacce e il vandalismo nel tentativo disperato di nascondere il flop clamoroso della mobilitazione giovanile, fotografato impietosamente dai numeri che a Torino raggiungono appena poche centinaia di manifestanti. Schlein si rassegni di fronte al miraggio dissolto delle masse scese in piazza per la Palestina o in passato per l'ambiente: i giovani hanno palesemente voltato le spalle al No Meloni day'', scrive l'assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone.
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