Grandi manovre tra i “centrini”. Ruffini e Onorato sgomitano
Quell’oscuro oggetto del desiderio, in altre parole la gamba centrista. Quella che dovrebbe aiutare il campo largo a diventare più competitivo alle elezioni politiche del 2027. Più che realtà, ancora un miraggio. O meglio, l’argomento di liti campali tra i protagonisti che dovrebbero metterla in piedi, ma che invece se le danno di santa ragione. Soprattutto da quando Matteo Renzi si è inventato la Casa dei Riformisti, la lista elettorale che in Toscana ha sfiorato il 9%, e soprattutto un progetto politico nato in sintonia con il Nazareno. Così ieri si è fatto risentire Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate e fondatore dei comitati Più Uno, uno che ha in testa un progetto diverso per la stessa area. Il fiscalista se la prende direttamente con Elly Schlein: «Ho un’idea molto diversa da lei su come costruire la coalizione. Non mi convince lo schema dei cespugli attorno alla quercia». Per lui, infatti, «il centrosinistra non si costruisce in un laboratorio, ma nel Paese, tra la gente. Soprattutto tra quelli che oggi rifiutano l’offerta politica di questi partiti».
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Il primo a mettere i puntini sulle i era stato l’assessore romano Alessandro Onorato, che se l’era presa con Matteo Renzi: «Gli chiedo un passo avanti generoso, di sostegno a una nuova esperienza guidata da una generazione più giovane». Premessa: l’ex rottamatore, da settimane, è alla ricerca del volto ufficiale per lanciare l’operazione. La più accreditata sembrava essere la sindaca di Genova, Silvia Salis, che però si divincola da quello che potrebbe essere un abbraccio mortale. «Per lei è troppo presto», lascia filtrare chi la conosce bene. Si fanno anche i nomi dei primi cittadini di Napoli e Milano, Gaetano Manfredi e Beppe Sala: troppo «usato sicuro» per portare in scena l’esordio. Servono facce nuove, consigliano i cacciatori di teste. Ruffini, l’uomo lanciato da Romano Prodi, e l’assessore romano si sentono tagliati fuori e cercano di recuperare spazio. Dilemmi, congetture e veti: alla fine chi riuscirà a far gareggiare la Margherita bonsai?
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