Blocco navale e tasse: tutte le bufale di Fratoianni
L’assassino di Charlie Kirk, l’attivista statunitense e fondatore di Turning Point Usa freddato con un colpo di fucile durante un comizio nel campus universitario di Orem, nello Utah, accende gli animi. Non solo gli intellettuali vicini alla sinistra radical chic, ma anche alcuni esponenti dell’opposizione hanno sentito l’esigenza di esternare il proprio pensiero su quella che, da qualunque prospettiva la si voglia guardare, è una vera e propria tragedia. Fin qui, tutto giusto. Se non fosse che nel mirino dei detrattori è finita, ancora una volta, la premier Giorgia Meloni. Il motivo? L’aver ammonito pubblicamente chi festeggia sui social l’uccisione del 31enne americano. E c’è addirittura chi mette sotto accusa la maggioranza di governo per l’omicidio d’Oltreoceano e il “clima d’odio” denunciato dalla Presidente del Consiglio. Come il leader di Sinistra Italiana e fondatore di Avs Nicola Fratoianni, che non si è lasciato sfuggire l’occasione per puntare l’indice contro la destra liberale con un post al vetriolo.
Il post di Fratoianni
“Fa bene Meloni a dire no alla violenza verbale e alle intimidazioni contro gli avversari politici”, recita l’incipit del post pubblicato su Facebook dal segretario di Sinistra Italiana. La premessa è incoraggiante, non c’è che dire. Se non fosse che, lo “scivolone” - così come lo definisce il giornalista Francesco Storace sul quotidiano Libero - è dietro l’angolo. “Dispiace però - scrive Fratoianni in riferimento al discorso della premier - che lo dica solo adesso, dopo essere restata in silenzio per anni in cui la sua parte politica e i suoi alleati hanno riempito il dibattito pubblico di odio e violenza verbale per guadagnare consenso elettorale, sfruttando le paure della gente, mentendo e raggirando l’opinione pubblica, aizzando le folle social contro il nemico di turno”. Poi tira in ballo Salvini “che imbraccia i mitra e ride di fronte alle bambole in fiamme che rappresentano esponenti politici”, la giovanile di FDI “che inneggia al nazifascismo” e il sindaco di Terni “che minaccia pubblicamente cittadini e parlamentari dell'opposizione”. Insomma, non fa sconti a nessuno.
“L’omicidio di Kirk una scusa per non parlare dei problemi del Paesi”
Come se non bastasse, nelle righe successive Fratoianni rincara la dose, incappando però in una serie di inesattezze. Come quelle sul presunto killer di Kirk: “Tentare di attribuire una tragedia oltreoceano alle forze d'opposizione qui in Italia è falso, meschino e ipocrita. Soprattutto dopo che si scopre che l'attentatore era registrato come repubblicano e senza alcuna vicinanza politica con la sinistra”. E ancora, insiste: “Sembra piuttosto una scusa per indicare, ancora una volta, un nemico pubblico e non dover così parlare dei problemi del Paese, che dagli stipendi alla sanità al collasso, stanno mettendo in ginocchio gli italiani”. La stoccata finale è per Meloni: “IL no alla violenza verbale e alle intimidazioni deve valere anche quando servono a diffondere bugie per carpire il consenso e arrivare a governare il Paese. - conclude - Lo ricordino bene Meloni e tutti coloro che hanno guadagnato per anni su discorsi di odio e violenza”.
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