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Ticket sanitari, la denuncia di Forza Italia: "In Emilia Romagna buco da 10 milioni"

Christian Campigli
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Un settore che tocca da vicino la vita dei cittadini. Che incide nel quotidiano delle famiglie, in particolar modo di quelle che hanno, al loro interno, persone più anziane. È una denuncia che punta dritto al nocciolo della questione quella resa pubblica attraverso una lunga intervista rilasciata da Pietro Vignali, capogruppo di Forza Italia in Emilia-Romagna, al Resto del Carlino. "Dal 2018 si sono accumulati oltre 55 milioni di ticket sanitari non riscossi – ha sottolineato il consigliere azzurro – di cui 2,2 sono stati stralciati direttamente dalle Ausl e solo 21 milioni sono stati recuperati nel periodo 2021-2023. Una babele di procedure, costi fuori controllo e risultati spesso deludenti".

In sostanza sarebbero 10 i milioni di euro legati ai ticket sanitari che mancano nelle casse di Ausl e Cona. "In alcuni casi – ha aggiunto l'esponente di Forza Italia – è perfino più alto il costo per tentare di riscuotere i ticket non pagati, che l’ammontare di quanto recuperato. L’Ausl di Ferrara spende 341 mila euro e recupera ben 4,2 milioni di euro, mentre il Sant’Anna con 229 mila euro ne recupera 2 milioni". Un sistema che non sembra funzionare se si considera la cifra complessiva spesa dalla Regione Emilia-Romagna: 1.873.00 euro.

"C’è una difformità di procedure tra le diverse aziende, frutto senza dubbio della completa assenza di un coordinamento e di linee guida – ha proseguito nell’analisi il consigliere di opposizione – . Serve un coordinamento e un lavoro serio per recuperare tutte le risorse che devono essere incassate. Non si può spremere i cittadini con nuove tasse e il ticket farmaci e poi sperperare risorse in procedure non efficienti". Vignali ha indicato anche una possibile soluzione: “uniformare in tutta la Regione è il messaggio automatico che ricorda un appuntamento. In molti casi, purtroppo, passano mesi se non anni tra la prenotazione e l’effettiva visita o esame diagnostico. Una dimenticanza da parte dell’utente è fisiologica ma porta due svantaggi: i calendari delle liste d’attesa hanno buchi ed è necessario recuperare il ticket all’utente che non ha ricevuto la prestazione. Con un po’ di impegno e l’utilizzo delle nuove tecnologie sarebbe facile ricordare l’appuntamento ed evitare inutili sperperi. La Giunta regionale faccia chiarezza e metta ordine nel sistema. Prima lo si fa meno soldi dei cittadini si sprecano".

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