
Bologna, dopo il manuale woke arriva l'atlante per la città femminista

Atlante di genere per una città femminista: ecco l’ultima trovata dell’amministrazione guidata da Matteo Lepore a Bologna. Un volume che verrà presentato a breve nel nuovo padiglione Filla al centro del parco cittadino della Montagnola. Frutto della collaborazione tra il Comune, Period Think Tank e Sex & the City, l’Atlante vorrebbe “favorire una comprensione più profonda di come il genere influenzi il modo in cui le persone vivono e si muovono negli spazi urbani e offrire un'occasione per scoprire iniziative e progetti che stanno trasformando la nostra città".
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Comprensione che passerebbe per l’analisi di diversi aspetti della vita urbana: la sicurezza nello spazio pubblico, la mobilità – a dire del documento – “condizionata da disparità di genere e dalla percezione di insicurezza”, i servizi e la sanità sbilanciati a favore dei bisogni di genere, la necessità di nuovi modelli abitativi per diverse soggettività con una prospettiva di genere, la toponomastica vista a favore solo del genere maschile e il sex work. Una novità per la città emiliana che lascia pensare ma che sarebbe solo l’ultima delle trovate woke dell’amministrazione Lepore.
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Il comune ha infatti già dotato la città di un manuale intitolato “Parole che fanno la differenza. Scrivere e comunicare rispettando le differenze di genere” e istituito un corso per gli insegnanti "La scuola che valorizza le differenze". Il primo sarebbe uno strumento di cui si sarebbe dotato il Comune di Bologna “per stimolare e diffondere l’uso di un linguaggio ampio, capace di rappresentare le differenze di genere”, il secondo invece una serie di lezioni per i docenti che da alcune associazioni è stato bollato come "Un vero e proprio manuale del piccolo attivista gender".
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