Fratelli...di Salis che lottano per non perdere l'immunità Ue: chi sono
Corruzioni, rapporti ambigui con Mosca, omofobia, antisemitismo. Sono solo alcuni dei reati contestati ai "fratelli" e alle "sorelle" di Ilaria Salis. Deputati eletti a Bruxelles nella scorsa primavera, che rischiano ora di perdere l’immunità da europarlamentare e subire un processo. Conosciamo, nel dettaglio, i dieci esponenti politici che, secondo le varie tesi accusatorie, avrebbero qualche peccatuccio da espiare. L’eurodeputata ceca Jana Nagyová, del gruppo dei Patrioti è coinvolta in un caso di frode sui sussidi comunitari. Insieme all’ex primo ministro Andrej Babiš, avrebbe tramato per far apparire un’azienda agrochimica idonea a una sovvenzione di 2 milioni di euro. Sull’ungherese Klara Dobrev, del gruppo dei Socialisti e Democratici, già vicepresidente del Parlamento Europeo nel 2019, pende un’accusa pesante, quella di essere coinvolta in un’indagine su una rete di pedofili. Una vicenda oscura che coinvolgerebbe cariche altissime della nomenclatura magiara. Mariusz Kamiski,membro polacco d Ecr, già ministro degli Interni a Varsavia e Maciej Wasik, viceministro, sono stati addirittura arresti, con l’accusa di abuso d'ufficio a causa di alcune azioni illegittime compiute quando dirigevano l’ufficio anticorruzione.
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Adam Bielan (Ecr) durante una trasmissione radiofonica ha fatto riferimento allo scandalo che circonda il Centro nazionale per la ricerca e lo sviluppo polacco. L’eurodeputato ha denunciato le attività della società FiveRand, guidata da Przemysław Wipler e Michał Krzymowski, cruciali, a sua detta, per comprendere la crisi del centro nazionale per la ricerca e lo sviluppo. Lo stesso Przemysław Wipler ha denunciato l’esponente politico per diffamazione. Il tedesco Petr Bystron, dell’Europa delle Nazioni Sovrane, è rimasto impantanato in una storia su presunti casi anomali di riciclaggio e corruzione. Bystron avrebbe ricevuto denaro per agire nell’interesse di Mosca al Bundestag. Davvero singolare il giallo che riguarda Péter Magyar: l’esponente ungherese del Ppe è incredibilmente accusato del presunto furto di uno smartphone durante una serata a Budapest, quando Magyar si trovava in un locale notturno. Mentre tre anni fa una serie di messaggi sono trapelati dalla casella di posta elettronica privata di Michal Dworczyk e sono stati pubblicati su Telegram.
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Vi erano email in cui il politico di Ecr discuteva con l’ex primo ministro Mateusz Morawiecki dei casi oggetto di indagine da parte del Tribunale costituzionale. Senza dimenticare una serie di conversazioni l’allora presidente dell’emittente pubblica Tvp, Jacek Kurski, in cui Dworczyk argomentava su campagne diffamatorie contro alcuni individui per conto del governo. Sono state pubblicate e-mail contenenti informazioni riservate sulla difesa e sulle relazioni bilaterali della Polonia con altri stati. Il lituano Petras Gražulis invece avrebbe deriso più volte persone omosessuali e membri della comunità LGBT+. Dulcis in fundo, il polacco Grzegorz Braun, non appartenente ad alcun gruppo politico, rischia un processo per aver spento, in spregio alla comunità ebraica, una menorah con l’estintore. Questi dieci europarlamentari, come Ilaria Salis, sono tutti all’esame della Commissione Juri dell’europarlamento che dovrà decidere se revocare loro l’immunità.
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