Rottamazione delle cartelle, Lega e Forza Italia spingono per la quinta "finestra"
Il tema rottamazione delle cartelle è fortemente sul tavolo della maggioranza, su spinta di Forza Italia e Lega. Intanto nel decreto Milleproroghe, che è in Commissione Affari Costituzionali, è previsto un intervento che estende la rottamazione al 31 dicembre 2023, dal termine attuale del 30 giugno 2022, con 18 rate. E questa -assieme ad altre proposte del decreto- è sotto vaglio dei tecnici del Mef per verificarne la sostenibilità economica. Nel centrodestra, però, si pensa a un’iniziativa ben più ampia. Il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini dice: «La priorità per la Lega è la rottamazione delle cartelle, con tutto l’amore, anche il concordato proposto dal viceministro Leo non è stato risolutivo». L’idea che ha via Bellerio, invece, permetterebbe «alla gente di respirare, di lavorare e di pagare». La proposta sulla rottamazione quinquies depositata alla Camera, a firma di Alberto Gusmeroli, prevede 120 rate in 10 anni. Ed è stato annunciato ieri dal senatore Claudio Borghi che verrà fatto lo stesso anche al Senato, con un ddl a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo. Il principio alla base di tutto lo mette nero su bianco il capogruppo del partito in Commissione Bilancio Giulio Centemero: «Il fisco deve essere amico degli italiani, non vessatorio: diamo ai cittadini per bene la possibilità di normalizzare i loro debiti senza impedirgli di vivere».
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Stamattina, la proposta leghista verrà illustrata alla Camera nel dettaglio, durante una conferenza stampa in cui interverranno lo stesso Matteo Salvini e i responsabili economici. Anche Forza Italia insiste sul punto. Il Portavoce azzurro Raffaele Nevi ieri ha spiegato che il partito è «al lavoro da tempo per una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali relative agli anni 2020-2024. Lo scorso 20 dicembre abbiamo depositato alla Camera una proposta di legge a firma dei colleghi De Palma e Sala, che oggi (ieri n.d.r) ha ottenuto il definitivo nulla osta degli uffici. Ora i deputati di Forza Italia in commissione Finanze chiederanno la sua calendarizzazione e un esame rapido. Da mesi insistiamo sulla necessità di un intervento di pace fiscale per offrire ai cittadini una soluzione sostenibile e ridurre il contenzioso. La nostra proposta va in questa direzione, con l’obiettivo di coniugare equità e recupero delle entrate per lo Stato». Anche nel testo degli azzurri viene prevista una rateizzazione in 120 frazioni per 10 anni.
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Peraltro, è di ieri l’accelerazione riguardante un altro tema su cui Forza Italia ha lavorato negli ultimi mesi: il taglio dell’irpef. Il Presidente della Commissione Finanze del Senato e responsabile economico di Fratelli d’Italia al Senato, Marco Osnato, ieri ha spiegato parlando ad Affaritaliani: «Ritengo che si possa fare nel giro di qualche settimana, poi vedremo lo strumento (se sarà un decreto o altro) ma è una questione tecnica, l’importante è dare un segnale di riduzione della pressione fiscale anche al ceto medio». Secondo Osnato, «si potrebbe arrivare alla fascia dei 60 mila euro». Dunque il livello indicato a suo tempo dal partito guidato da Antonio Tajani. Tornando alla rottamazione, l’idea di un’ampliamento trova il parere favorevole dell’associazione Unimpresa. L’idea, scrivono, «è più che condivisibile e risponde a una necessità concreta delle piccole e medie imprese italiane. Oggi il peso del fisco sulle aziende e' insostenibile: la pressione fiscale complessiva in Italia si attesta al 43,5% del pil, tra le più alte d'Europa, e per le pmi il carico tributario e contributivo può arrivare fino a sfiorare il 60% degli utili».
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