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Salis si sveglia appena si parla di migranti: "Torna la nave della vergogna"

Christian Campigli
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C'è una sinistra che ha perso il contatto con la realtà. Con le esigenze, quelle reali, dei cittadini italiani. E degli elettori. Un universo, quello progressista, che non accetta la giusta richiesta di sicurezza e, conseguentemente, l'indispensabile difesa dei confini nazionali. Ilaria Salis, la primula rossa lanciata nell'olimpo di Bruxelles dalla magica coppia del gol di Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, è tornata ieri ad attaccare il centrodestra. Stavolta l'ex ospite delle patrie galere ungheresi ha deciso di occuparsi del contrasto all'immigrazione clandestina proveniente dall'Africa. «Torna in azione la nave della vergogna: in corso la deportazione di 50 persone verso l’Albania. Altro che guerra ai trafficanti, il governo italiano continua ostinatamente nella sua ignobile crociata contro il diritto d’asilo e la migrazione». Queste le parole dell'euro deputato, messe nere su bianco ieri e pubblicate sui propri profili social.

 

 

 

«Il vero trafficante e torturatore Almasri, ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, ha goduto del privilegio di un volo di Stato per trovare riparo nella Libia delle milizie e delle mafie -ha aggiunti Salis-. Al contrario, 49 esseri umani in fuga da guerra e miseria vengono deportati con il pattugliatore militare Cassiopea perché facenti parte di quell’umanità in eccesso di cui ci si deve sbarazzare. Mezzi pubblici impiegati con scopi diametralmente opposti e destinati a soggetti che non potrebbero essere più diversi. Da un lato, per reprimere persone colpevoli di cercare solo un futuro migliore; dall’altro, per garantire protezione a potenti macchiatisi dei crimini più atroci. Complimenti, era difficile immaginare una politica più abietta».

 

 

 

Salis, la donna che occupava le case altrui, è una fervente sostenitrice delle follie no borders. Contenere gli ingressi e mantenere un percorso diplomatico con la Libia sono considerate politiche sbagliate dall'esponente di Avs. Che vede come fumo negli occhi il piano albanese sul quale, al contrario, l'esecutivo dei conservatori ha puntato moltissimo. I nipotini di Carlo Marx non vogliono accettare due dati evidenti, confermati dai numeri. In primis, che la richiesta di sicurezza venga dai residenti delle case popolari e delle banlieue nostrane. E non, come erroneamente pensato, da chi vive all'interno delle Ztl, nelle villette in collina, insomma, non dalle persone ricche. Ma, soprattutto, Salis e soci continuano a negare un'evidenza resa palese dai numeri: ovvero che i reati aumentano con il progressivo innalzamento dell'immigrazione illegale. Un nesso evidente che rende non procrastinabile l'attuazione del piano albanese e della rigorosa difesa delle nostre coste.

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