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Mail delle toghe, Renzi: "Scandalo inaccettabile. Così fanno il gioco di Meloni"

Dario Martini
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La bufera scatenata dalla mail pubblicata da Il Tempo, con un magistrato che giudica «pericoloso» quanto sta facendo la premier, invitando a «porre rimedio», è talmente grande che Matteo Renzi non teme di prendere posizione: «I magistrati che attaccano Meloni sbagliano. È uno scandalo». Ma allo stesso tempo boccia senza appello la scelta di aprire due centri per migranti in Albania.

Senatore Renzi, partiamo proprio da qui. Lei ha definito quei centri soldi buttati. È così sbagliato se un altro Paese offre il suo aiuto all’Italia?
«La vicenda dei centri in Albania è la rappresentazione della propaganda che si scontra con la realtà: Giorgia Meloni, anziché sprecare un miliardo di euro dei contribuenti in una operazione che appariva già da subito fallimentare, avrebbe potuto investirli per la sicurezza dei cittadini dandoli alle forze dell’ordine, per la sanità, per sostenere i lavoratori i cui stipendi sono gravati da un cuneo fiscale troppo alto. Da un lato chiede sacrifici con la legge di bilancio, dall’altro butta via un miliardo in uno spot: è inaccettabile».

La sentenza del tribunale di Roma giudica Egitto e Bangladesh Paesi non sicuri. Così non si rischia di aprire indiscriminatamente le porte a tutti?
«Come ha giustamente osservato l’avvocato Caiazza, non certo un pericoloso giustizialista, la sentenza del tribunale di Roma recepisce il diritto europeo: i giudici non potevano far altrocherecepirequell’orientamento. Il Governo lo sapeva e hasceltodi ignorarelanormativa europea: è un errore politico prima che giuridico».

Come riportato oggi da Il Tempo, un magistrato iscritto a Magistratura Democratica, scrive ad altri colleghi che «Meloni è un pericolo più forte di Berlusconi» e «va posto rimedio» perché «non ha inchieste giudiziarie». Come definisce tutto ciò?
«Uno scandalo inaccettabile. Quando il magistrato Nello Rossi scrissenella rivista di Magistratura Democratica che si doveva stringere un cordone sanitario intorno a Renzi, non ho ricevuto la solidarietà di Giorgia Meloni. Nonostante questo, non ho paura a dire che se nella scelta politica sull’Albania la premier è indifendibile,i magistratiideologizzati che la attaccano sbagliano quanto lei, più di lei. Peraltro fanno il gioco della Premier checosìpuòfarelavittimaanziché rispondere del suo spreco di soldi pubblici».

C’è un problema di politicizzazione della magistratura nel nostro Paese?
«Sì. Le rispondo utilizzando le parole di Emilio Sirianni, riportate nel libro Lobby e Legge di Sallusti e Palamara: "Magistratura democratica è nata con una cultura della corporazione,dicendo: noi nonsiamo giudici imparziali, o meglio noi non siamo indifferenti, noi siamo di parte". Ma questo non toglie nulla al fatto che Giorgia Meloni sull’operazione Albania ha fatto il primo, vero, clamoroso autogol».

Lei ha avuto grandi scontri con i magistrati, soprattutto con quelli di Firenze. È una costante dei politici che arrivano all’apice finire nel mirino dei giudici?
«Non tutti finiscono sotto indagine, fortunatamente. Ma soprattutto non tutti reagiscono allo stesso modo. Io ho deciso di difendermi colpo su colpo con le armi del diritto, ricorso per ricorso. E dalla Cassazione (chehaparlatodi inutile sacrificio di diritti nella vicenda Open) alla Corte Costituzionale ho sempre avuto ragione e i pm di Firenze torto. Sono loro che hanno violato la legge, non io. Nonostante tutto continuo ad avere fiducia nella magistratura: non possono essere pochi a sporcare il lavoro di molti».

I magistrati devono pagare quando sbagliano?
«Come qualunque altro cittadino: se sbagli e rovini la vita a un innocente non puoi andare avanti con gli scatti di carriera come se nulla fosse. Devo dire però che questo nuovo CSM ha un approccio diverso e molto più serio rispetto al precedente».

Cosa ne pensa della separazione delle carriere che vuole introdurre il governo?
«Sono favorevole. Dopo di che, io separerei prima la carriera dei giudici capaci da quelli incapaci. Quelli realmente seri da quelli ideologizzati. Questo è il provvedimento più urgente».

Che idea si è fatto dei dossier su cui indaga la procura di Perugia? È giusto che De Raho, ma anche Scarpinato per l’intercettazione con Natoli, continuino a partecipare alle sedute della Commissione Antimafia.
«La vicenda Scarpinato è il simbolo della doppia morale dei grillini: hanno aggredito, insultato, chiedendo più intercettazioni per tutti, parlando di leggi bavaglio. Ora che hanno intercettato lui, ha il coraggio di chiedere di non utilizzare quelle intercettazioni dicendo che no, lui non si può intercettare. Coerentemente difendo le prerogative del senatore Scarpinato ma al contempo attacco la doppiezza del politico, giustizialista con gli altri e garantista con se stesso. Quanto alle sedute dell’antimafia, con Lella Paita avevamo chiesto che De Raho e Scarpinato fossero sentiti come teste. Si sono rifiutati e il regolamento non consente di convocarli. Potrebbero fare un gesto di trasparenza e rilasciare dichiarazioni spontanee. Magari in streaming, come ai vecchi tempi. Comunque il Movimento 5 Stelle ha una ipocrisia senza precedenti nella storia politica di questo governo: la doppia morale dei senza morale».

La sinistra non spende praticamente mai una parola in solidarietà ad Israele. Non la imbarazza?
«Non sono d’accordo. Sulla politica estera vedo problemi nel centrodestra come nel centrosinistra, da Israele all’Ucraina. E al contempo, sacche di antisemitismo si trovano a destra come a sinistra. Condannarle e prendere una posizione chiara nei confronti di Israele è un dovere per chi si ritiene atlantista. La soluzione due popoli due stati è l’unica possibile: contro questa posizione sono rimasti solo gli ayatollah di Teheran e ciò che resta di Hamas».

La prossima settimana si vota in Liguria. Italia Viva ha dato libertà di voto. Lei da che parte sta?
«Che vinca il migliore».

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