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L'Europa all'italiana di Meloni: "Voglio la stessa maggioranza"

Antonio Adelai
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Potrebbe sembrare una missione impossibile, una Mission impossible tanto cara a Tom Cruise, quella rilanciata ieri dal presidente del Consiglio a «Mattino cinque news», su Canale 5, in merito allo scenario post elezioni Europee. «Io voglio provare a rifare in Europa quello che abbiamo fatto in Italia, dove abbiamo messo insieme partiti di centrodestra di varia estrazione e abbiamo mandato all’opposizione la sinistra- ha spiegato Giorgia Meloni- Mi piacerebbe fare la stessa cosa in Europa: alleare i partiti compatibili tra loro in termini di visione, pur con sfumature completamente diverse come ci sono in Italia, e mandare all’opposizione la sinistra. È una sfida difficile, ma affascinante, e secondo me si può arrivare a centrare». L’obiettivo per il premier è presto detto e consiste nel porre fine, una volta per tutte, a quell’intesa, a quella alleanza tra Partito popolare europeo, socialisti e liberali che ha retto il Vecchio continente negli ultimi cinque anni.

«Un’alleanza innaturale», ha ribadito il capo del governo, ripetendo quanto pronunciato un paio di giorni fa in occasione della convention del gruppo dei Conservatorie riformisti europei (Ecr), insieme a Vox, a Madrid. Una kermesse, quella andata in scena nella capitale spagnola, nel corso della quale si è registrato qualche riavvicinamento tra Marine Le Pen e la leader di Fratelli d’Italia e di Ecr. «Ci sono punti in comune. Non c’è dubbio che ci siano delle convergenze per la libertà dei popoli che vivono in Europa», le parole della numero uno del Rassemblement national prima di intervenire davanti alla platea accorsa al Palacio Vistalegre. Rassemblement national che fa parte del gruppo di Identità e democrazia (Id) al Parlamento europeo. Un riavvicinamento salutato con favore dal vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e segretario della Lega, Matteo Salvini. «Io sono da anni vicino a Marine Le Pen, la stimo come amica e fra Macron e la Le Pen ho sempre detto che scelgo tutta la vita Marine Le Pen», ha sottolineato Salvini a margine dell’evento «L’Italia dei sì», ieri, a Bologna. «Se tutto il centrodestra italiano lavora per un centrodestra unito anche in Europa facciamo cosa buona per gli italiani - ha continuato Salvini - Spero che nessuno preferisca continuare a governare l’Europa con Ursula von der Leyen, o coni socialisti, o con Macron, rispetto a farlo con la Lega e con gli alleati della Lega. Chi stima Marine Le Pen per me è per sona intelligente». A pensarla in maniera diversa è l’altro vicepresidente del Consiglio, ministro degli Esteri, e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, che ha segnalato: «Non è possibile fare alleanze con chi, nella famiglia di Identità e democrazia, non condivide le nostre idee. La Lega è diversa, ma Le Pen e Alternative für Deutschland hanno posizioni culturali, valoriali e ideali diverse dalle nostre». Insomma, il quadro è complicato, ma mai demordere. E chissà che dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno prossimi non si possano determinare le condizioni per dare vita al piano di Meloni. A proposito, infine, di Europee, il presidente del Consiglio ha commentato anche il mancato confronto tv con la segretaria del Pd, Elly Schlein, osservando come sia stata «una occasione persa». 

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