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In Altre Parole, D'Alema e il fardello Conte per Schlein: “È irritante, ma…”

Luca De Lellis
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L’impressione netta - certificata anche dalle ultime frizioni in merito al caso dell’amministrazione pugliese - è che il cosiddetto campo progressista formato dalla strana coppia Elly Schlein-Giuseppe Conte vada avanti non per unione d’intenti, ma per puro spirito utilitaristico. I due probabilmente non si dispiacciono neanche l’un l’altro, ma il leader del Movimento 5 Stelle non sopporta ampie frange del Partito Democratico. Ma la segretaria Dem non può abbandonarlo, meramente perché, come sostiene anche Massimo D’Alema durante la puntata di “In Altre Parole” su La7, «nonostante Conte abbia spesso un atteggiamento irritante, a Schlein serve lui per raggiungere i numeri». Insomma, anche nel mezzo di mille incomprensioni e tempeste, l’alleanza non può non formarsi nel tentativo di combattere il dominio delle destre.

 

 

Anzi, l’ospite del conduttore Massimo Gramellini specifica: «Conte e Schlein devono essere anche consapevoli che solo loro due non bastano per arrivare alla maggioranza per governare. Hanno bisogno di avere anche una componente più centrista, anche se lì c’è una certa confusione e ci vuole pazienza». D’Alema spalanca gli occhi alla sinistra, consapevole che l’unico modo per battere l’attuale maggioranza di governo è che bisogna inglobare anche uno spirito ribelle come Carlo Calenda e la sua realtà, Azione. Mentre il discorso su Matteo Renzi è molto più complesso. Tutti abbiamo in mente le sue imperterrite bordate rivolte a Conte, e come pose fine all’avventura del governo Conte II a tinte giallorosse. D’Alema, incalzato da Gramellini sul leader di Italia Viva, invita alla prudenza: «Con lui sarebbe un po’ più problematico perché non so quanto ci si possa fidare».

 

 

Per quanto concerne l’operato di Schlein, a poco più di un anno dall’inizio del suo mandato da segretaria, l’ex Presidente del Consiglio socialista offre un bilancio a suo parere positivo: «Mi sembra che si stia muovendo con grande prudenza, e tra i vari esponenti d’opposizione appare quella più consapevole che le varie forze d’opposizione alla fine dovranno trovare il modo di stare insieme, anche perché la legge elettorale (il cosiddetto “Rosatellum”, ndr) non lascia scampo». D’Alema si lascia andare anche a una previsione ottimistica sul futuro, proprio in relazione a questo patto che formerebbe il tanto abusato “campo largo”. «Anche se alle Europee vanno divisi, anche perché il sistema proporzionale lo consente, io sono convinto che una soluzione per stare unite le opposizioni la troveranno», premette l’ex segretario del Pds. Che poi chiosa con una battuta sul caso che ha stravolto la sua terra, la Puglia: «Persino a Bari stanno trovando una soluzione, e ora pare che abbiano individuato una brava persona che è anche un carissimo amico visto che eravamo parlamentari insieme, Nicola Colaianni». La spunterà l’ottimismo di D’Alema, oppure il campo progressista finirà per sciogliersi come un ghiacciolo al sole? Lo scopriremo solo vivendo.

 

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