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Agorà, Meloni fissa l'obiettivo per le Europee: quale sarebbe la mia vittoria

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“Alle Europee per me una vittoria sarebbe confermare il risultato che mi ha portato un anno fa al governo. Non sarà facile ma è l’obiettivo al quale punto”. Inizia con un messaggio di sfida, e tenendo alta l’asticella, l’intervista di Giorgia Meloni ad Agorà, programma televisivo del mattino di Rai3 che vede Roberto Inciocchi alla conduzione. Nel dialogo con il giornalista di viale Mazzini il presidente del Consiglio chiarisce anche la natura dei suoi rapporti con il presidente della Repubblica: “Sono ottimi, Sergio Mattarella non fa mai mancare il suo sostegno non al governo ma alla nazione. Il nostro è un rapporto che gestiamo direttamente e personalmente e quelli che brigano per rovinarlo resteranno delusi. Vedo una sinistra allo sbando che cerca di schermarsi dietro l’autorevolezza del presidente della Repubblica, che è una figura unificante, perché non sa come spiegare la sua contrarietà a una riforma che vuole banalmente consentire agli italiani di scegliere direttamente da chi farsi governare”.

 

 

“La riforma del premierato - ha proseguito ancora Meloni sul tema - entrerà in vigore in ogni caso nella prossima legislatura, prevedibilmente nel 2028 quando non è scontato che Giorgia Meloni sia a palazzo Chigi e il mandato di Sergio Mattarella sarà verso il termine. La riforma non riguarda né Giorgia Meloni né il presidente Mattarella, non riguarda il presente ma il futuro della nazione ed è su questo che gli italiani saranno chiamati a decidere”.

 

 

La leader di Fratelli d’Italia spazza via poi le critiche per le sue frasi sulle tasse, riportando tutti sulla terra con dei freddi numeri sull’evasione fiscale: “Il 2023 è stato l’anno record nel recupero dell’evasione fiscale, l’Agenzia delle entrate ha recuperato quasi 25 miliardi, 4,5 miliardi più dell’anno prima. Se noi siamo amici degli evasori, chi c’era prima cosa dovrebbe essere? Avere un fisco amico significa avere un fisco che non opprime famiglie e imprese, ti chiede tasse giuste in tempi sostenibili e poi usa quei fondi come li userebbe un padre di famiglia. La sinistra si è indignata perché ho detto che le tasse non sono una cosa bellissima, ma lo confermo”. “Non accetto lezioni da Elly Schlein”, la mazzata finale alla segretaria Pd. 

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