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Università, “episodi vergognosi”. La Russa in allarme: non si torni agli anni ‘70

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Un clima che non piace affatto a Ignazio La Russa. Il presidente del Senato, in un intervento su Repubblica, si è espresso così a proposito delle contestazioni avvenute nelle università che hanno impedito l’intervento di alcuni giornalisti, ultimo il direttore del quotidiano di largo Fochetti, Maurizio Molinari «L’allarmante ripetersi di questi vergognosi episodi mi richiama alla mente fatti e slogan degli anni ’70 (‘Fuori i fascisti dall’università’ ecc… ) quando in pochi condannarono l’occupazione violenta e ideologica delle università e di molte scuole, aprendo la strada ad anni di scontri e di violenze, anche reciproche, che furono poi concausa della nascita del terrorismo. Lungi da me - sottolinea La Russa - rinvangare quegli anni con spirito di parte fuori tempo e fuori luogo (anche se lo slogan ‘Uccidere un fascista non è reato’ portò alla morte di un mio amico del tutto innocente quale Sergio Ramelli). Al contrario, le prese di posizione di molti esponenti politici e le chiare parole del Presidente Mattarella fanno ben sperare che la lezione degli anni ’70 sia servita e che oggi tutti si rendano conto della gravità della questione».

 

 

«Mi lasci dire - il tuffo nel passato della seconda carica dello Stato volto a dare un monito sul presente - che quanto ricordavo a Umberto Bossi prima maniera, ‘C’è sempre qualcuno più settentrionale di te’, potrebbe oggi essere chiosato nei confronti di chi lecitamente pensa di incarnare l’antifascismo con le parole ‘attenzione c’è sempre qualcuno più antifascista di te’ e che magari, aggiungo io, potrebbe fraintendere i tuoi argomenti».

 

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