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Dossieraggio, "strana sottovalutazione": il sospetto di Maurizio Gasparri

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Dossieraggio ai danni di alcuni esponenti politici e di alcuni vip. È il caso che sta facendo discutere nelle ultime ore e che si è allargato a macchia d'olio. L'inchiesta è partita da una denuncia del ministro della Difesa Guido Crosetto sulle ricerche sospette nelle banche dati di antiriciclaggio, antimafia e tributarie. "Serve un’immediata ispezione alla Procura Nazione Antimafia. Serve un rinnovamento totale ed una verifica a tappeto di quell’organismo. Forse servono misure drastiche per evitare l’inquinamento delle prove". Lo ha affermato in una nota il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri. "C’è una strana sottovalutazione della vicenda che investe la Procura nazionale antimafia. Uno scandalo molto più grave di altri simili che si sono verificati nel passato, determinando conseguenze fino a Commissioni di inchieste parlamentari oltre che inchieste giudiziarie. Del resto sulla Procura nazionale antimafia, che talvolta ha attuato ottime iniziative, pesa una polemica che più volte abbiamo sollevato", ha proseguito.

 

 

 

Per Maurizio Gasparri è necessario far luce sulla vicenda: "Gli ultimi tre procuratori nazionali antimafia sono transitati direttamente in Parlamento nelle file della sinistra: uno al Senato, uno al Parlamento europeo, uno alla Camera. É un dato di fatto. Non è vietato dalla legge ma è strano questo che automaticamente tutti quelli che guidano la Procura nazionale antimafia diventano poi parlamentari italiani ed europei di partiti della sinistra. Ci sono stati poi, in posizioni di vertice della Procura nazionale antimafia, magistrati che hanno subito sconfitte clamorose in sede giudiziaria, eppure hanno potuto agire in quel contesto e pontificare. Peraltro non si rassegnano nemmeno alla sconfitta giudiziaria, che hanno ottenuto in modo clamoroso a Palermo dopo anni e anni di accuse ingiuste ad eroi della legalità, come il generale Mori", ha continuato il capogruppo di Forza Italia al Senato, commentando l'inchiesta della Procura di Perugia a proposito dei dossier che sarebbero stati fatti da un agente della GdF Pasquale Striano in servizio alla Procura Nazionale Antimafia.

 

 

"Adesso c'è questa storia di una pesca a strascico di notizie avvenuta a quanto appare con modalità incredibili. É difficile pensare che un singolo esponente della Guardia di Finanza abbia deciso questo rastrellamento di notizie illegali. Ed è incredibile che un giornale si vanti addirittura di aver acquisito questo materiale da fonti ufficiali. Come se questa sorta di spionaggio sia ammissibile e legale. E, da giornalista professionista, sono indignato dagli articoli che leggo per giustificare tutto ciò e ovviamente mi rivolgerò non solo al governo attraverso iniziative parlamentari, ma anche all'Ordine dei giornalisti al quale appartengo da molti decenni. Credo che anche il Presidente del Csm, così come è stato giustamente attento nei giorni scorsi ad altre vicende che hanno caratterizzato priorità del Paese, non farà mancare nelle prossime ore le sue parole. Non si può tacere di fronte a questo scandalo enorme", ha concluso Gasparri. 

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