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Elezioni Sardegna, centrodestra compatto sul palco per Truzzu

Christian Campigli
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Un voto locale dal significativo peso specifico. Una tornata elettorale, che non solo stabilirà il nome del futuro governatore della Sardegna, ma dirà molto anche sulla salute del governo centrale. E, aspetto tutt’altro che secondario, sarà certamente importante per i futuri equilibri interni al centrodestra. I tre leader nazionali dei moderati si sono trovati ieri pomeriggio alla Fiera di Cagliari, per il comizio di chiusura della campagna elettorale di Paolo Truzzu per le elezioni regionali in Sardegna. Oltre quattromila le persone accorse per la conclusione di una campagna elettorale dai toni aspri come non mai. «Io finché mi fate fare il ministro vado in ufficio per fare le opere pubbliche che servono a questo Paese e non saranno la sinistra, qualche giudice o qualche giornalista di sinistra a farmi paura». Un autentico guanto di sfida quello lanciato dal leader della Lega Matteo Salvini e relativo all’apertura da parte della Procura di Roma di un fascicolo sul Ponte sullo Stretto di Messina.

 

 

Il vicepremier ha parlato anche del suo processo a Palermo. «Penso di essere uno dei pochi ministri non solo in Italia ma in Ue che ogni mese va sul banco degli imputati con l’accusa di sequestro di persona perché ho bloccato gli sbarchi di clandestini perché era mio dovere non un mio piacere. Sarei orgoglioso di andare in galera per aver difeso i confini del mio paese ma prima verrò a prendere a calci nel sedere la mafia nigeriana, non c'è posto in Sardegna per la mafia nigeriana, se volete vendere droga andatevene nel vostro paese non qua a rovinare la vita ai nostri ragazzi. Più sul Corriere e sulla Repubblica provano ad allontanare me e Giorgia più io e Giorgia andiamo avanti insieme, compatti, come una sola persona per cinque anni, non un minuto di meno».

 

 

Grande apprezzamento anche per il discorso del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Ci sono tanti problemi che vanno risolti, primo fra tutti quello della continuità territoriale. L’Europa deve guardare con più attenzione alle isole, è una battaglia che io ho combattuto anche da presidente del Parlamento. Ci sono le condizioni per vincere le elezioni in Sardegna con un centrodestra unito. Siamo la forza della quale l’isola ha bisogno: siamo affidabili, parliamo poco e facciamo molto, proprio come i sardi che cercano persone serie». Accolta da un autentico tripudio, il premier Giorgia Meloni ha concluso la kermesse. «Lo spread è stabilmente sotto i 150 punti, anche qui record. Come abbiamo fatto? Abbiamo smesso di buttare i soldi della gente dalla finestra» dopo governi «che hanno lasciato una eredità pesantissima che grava su ciascuno di voi. Voglio ringraziare Paolo (Truzzu) di aver accettato questa sfida, e voglio dirgli di non preoccuparsi del tanto fango che gli hanno buttato addosso: ci siamo passati tutti. Dimostra il nervosismo di partiti estremisti e rabbiosi che non hanno niente da dire in positivo, ma possono solo gettare fango sugli avversari».

 

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