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Giorgia Meloni, la replica a Elly Schlein su Ilaria Salis: "Se è più brava..."

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Giorgia Meloni a margine della sua visita ufficiale in Giappone risponde a tutto campo alle domande dei giornalisti. A partire dalla vicenda di Ilaria Salis, l'insegnante italiana detenuta in Ungheria in attesa di processo e su cui il governo è al lavoro. Elly Schlein nelle ultime ore ha attaccato frontalmente l'esecutivo, parlando di "un grave ritardo del governo". Dal Giappone la replica della premier: "Non so cosa intenda Elly Schlein quanto a un grave ritardo del governo. Se lei è più brava di noi, sicuramente saprà cosa fare", ha tagliato corto.

Alla domanda sull’ostruzionismo parlamentare alla riforma del premierato, Meloni ha detto: "L’opposizione fa il suo lavoro, mi sembra abbastanza normale, loro non vogliono l’elezione diretta del capo del governo, è una posizione legittima, è normale che cerchino di realizzarla con gli emendamenti. Per quello che riguarda la maggioranza, sono molto contenta del fatto che, lavorando, si sia trovata una formulazione della norma che è più chiara rispetto alla precedente e che ribadisce un fatto semplice: sono gli italiani, se passa la riforma, che devono scegliere da chi farsi governare. Serve stabilità dei governi, basta con gli inciuci, basta con il trasformismo, basta con i governi tecnici. Se la democrazia funziona, si esercita, si risponde alla volontà dei cittadini. È quello che noi stiamo cercando di realizzare". E ha concluso con una stoccata all’opposizione: "Non mi stupisce che coloro che in questi anni hanno privilegiato governi costruiti nel palazzo, oggi siano contrari, ma resta il fatto che abbiamo avuto un mandato dagli italiani e intendiamo portare avanti la riforma che io considero in assoluto la madre di tutte le riforme".

 

Sulle dimissioni, con polemica, di Vittorio Sgarbi, dopo il pronunciamento dell’antitrust, la presidente del consiglio non ha avuto tentennamenti: "Penso che la decisione di Sgarbi di dimettersi sia stata quella corretta. Aspetto di incontrarlo a Roma per accogliere le dimissioni". Infine, è stata posta la questione della protesta degli agricoltori che hanno "minacciato" di portare i trattori fino alla capitale per farsi ascoltare. Su questo tema, Giorgia Meloni ha ribadito la sua vicinanza ai lavoratori: "Abbiamo sempre incontrato gli agricoltori. Il mondo agricolo è uno dei settori ai quali abbiamo dato priorità con la nostra azione di governo. Abbiamo riportato da 5 a 8 miliardi le risorse del PNRR per gli agricoltori, nella sua rinegoziazione. Rispetto ad altri paesi, dove la protesta si concentra anche sul mancato rinnovo degli incentivi sul gasolio, noi abbiamo fatto lo sforzo di applicare questo rinnovo. Il nostro impegno si è visto anche nella difesa dei prodotti di eccellenza italiani. La famosa norma che vieta la produzione di cibo sintetico, oggi viene presa a modello in diversi paesi europei e nel mondo".

In conclusione, quindi, Meloni ha voluto far presente che la protesta non riguardi specificamente le politiche del suo governo, quanto quelle dell’Europa, poiché, a suo parere: "molta della rabbia degli agricoltori oggi arriva da una lettura ideologico della transizione ecologica che ha pensato di poter difendere l’ambiente, combattendo gli agricoltori. Questa non è la mia visione. Io penso che gli agricoltori, invece, vadano coinvolti nella transizione, affinché quest’ultima funzioni". 

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