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Migranti, Feltri smaschera le colpe della sinistra: "Quali sono i danni del buonismo"

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Emergenza migranti, le storture della gestione dei flussi viene messa in evidenza da Vittorio Feltri nella sua rubrica quotidiana pubblicata su Il Giornale del 29 gennaio. Il direttore editoriale punta il dito contro il buonismo di certa sinistra che fa più danni che altro. "Di fatto per decenni abbiamo condotto una politica di accoglienza fondata sull’idea completamente errata e falsa che sia sufficiente aprire i porti e le braccia per essere un felice e prospero Paese inclusivo e multiculturale - attacca Feltri - dove gli extracomunitari si integrano automaticamente, lavorano, osservano le nostre regole, la legge, accettano i nostri costumi. Di cazzate ce ne sono state raccontate, ma permettimi di dire che questa è stata la più colossale della storia. L’integrazione è semmai un processo difficile, lungo, faticoso, i cui risultati, nonostante gli sforzi profusi, sono sempre incerti. E non tutti i migranti giungono qui con la volontà di divenire parte del tessuto sociale ed economico italiano".

 

 

 

Le colpe di questa situazione hanno un nome e un cognome. "Di chi è la colpa di questa e di altre storture simili? - si chiede ancora Feltri - Di Meloni che è a capo dell’esecutivo da poco più di un anno o dei precedenti governi che non hanno gestito il fenomeno migratorio limitandosi a subirlo passivamente? È fallito un modello di accoglienza che non è stato disegnato e realizzato dalla maggioranza di oggi, bensì dalle maggioranze progressiste di ieri e di ieri l’altro. Cosa fare?
Innanzitutto, affermare il principio che in Italia non può entrare chiunque. Chi non ha diritto di starci deve essere rispedito al Paese di provenienza. Per quanto riguarda i minori, io ritengo che lo Stato debba compiere uno sforzo superiore, che debba fornire loro gli strumenti necessari perché possano salvarsi e assimilare la nostra civiltà, istruirli, educarli, ospitarli, evitando in ogni modo che possano divenire un problema sociale. Ma attenzione: se, raggiunta la maggiore età, essi dimostrano di non avere la minima intenzione di rispettare le norme e i valori essenziali del nostro ordinamento, allora devono essere rispediti a casa. Senza ma e senza se. Decenni di permissivismo e di buonismo da quattro soldi hanno determinato già troppi danni, alcuni dei quali irreparabili".

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