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Atreju, Meloni accoglie Rama e Sunak e sigla il patto a tre contro i clandestini

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Padrona di casa ad Atreju, poi a Palazzo Chigi in veste ufficiale per un patto a tre con il premier albanese Edi Rama e quello Britannico Rishi Sunak. Di ritorno da Bruxelles, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni fa la spola tra gli impegni di governo e la kermesse di Fratelli d'Italia nei giardini di Castel Sant'Angelo. Tiene un incontro bilaterale con Sunak, stabilendo un cofinanziamento per un primo progetto italo-britannico di rimpatri volontari assistiti nei paesi di origine predisposto dall’Oim, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, a favore di migranti bloccati in Tunisia. Poi un faccia a faccia a tre su migranti e Balcani, cui partecipa anche il primo ministro albanese, nel quale il discorso viene allargato al contrasto dei flussi migratori, e - spiega il comunicato ufficiale - si concorda "di intensificare ulteriormente la collaborazione fra i tre Paesi a contrasto dei trafficanti di esseri umani".

 

 

Meloni arriva ad Atreju in mattinata per assistere dalla platea all'intervista al premier albanese (definendolo poi "una persona straordinariamente libera"). "Giorgia sta facendo qualcosa di molto importante passando da un sovranismo nazione a un sovranismo europeo”, dice Edi Rama cercando con lo sguardo Meloni in platea. Il premier socialista parla dell'amicizia speciale tra l'Italia e il suo paese, difende l'accordo sui migranti e si dice fiducioso sul giudizio della Corte Costituzionale albanese, e riscuote applausi dalla platea quando cita Papa Francesco come "il più grande leader della sinistra”, per poi chiarire: “della sinistra europea e mondiale, non mi fate fare polemica con la sinistra italiana, non sto dicendo che devono scegliere il Papa per il Partito Democratico”.

 

 

Subito dopo è il momento di Mister X, Elon Musk. Il multimiliardario arriva con in braccio il figlioletto, che non vuole staccarsi dal papà, per lanciare un messaggio sulla natalità. Meloni ascolta - seduta accanto a Rama e al leader dell'ultradestra spagnola Santiago Abascal, che interverrà domani - il patron di Tesla e di X (l'ex Twitter), che - tra le altre cose - incoraggia l'Italia a fare figli per preservare l'"identità" culturale. Alla ripresa nel pomeriggio, Meloni sale sul 'suo' palco, tra i cori da stadio, per introdurre Rishi Sunak, "il primo ministro di una grande nazione europea, un leader conservatore e un mio amico personale". "Ci siamo trovati sulle materie fondamentali di questo tempo, abbiamo costruito un rapporto su immigrazione, intelligenza artificiale e famiglia che sta dando i suoi frutti", ha detto Meloni prima di accoglierlo in inglese, con un "welcome". In serata ad Atreju arriva Carlo Calenda che con Matteo Renzi ospite di un dibattito sulla giustizia è l'unico leader di opposizioni alla festa di FdI. Il ministro Adolfo Urso lo ringrazia: "Questa platea non morde". Il riferimento, pur senza citarla, è alla segretaria del Pd Elly Schlein, che da un altro palco si è detta disponibile a un confronto con Meloni, "ma non a casa sua, non a casa nostra e comunque con i nostalgici del franchismo e del fascismo io il palco non lo divido".

 

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