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Roberto Gualtieri conferma: "Roma avrà il suo termovalorizzatore"

Emanuele Peconi
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Roma avrà il suo termovalorizzatore nei tempi stabiliti. L’impegno preso dal sindaco Roberto Gualtieri è stato ribadito, ieri, in occasione dell’evento «Roma Locomotiva d’Italia - Capitale Pulita», tenuto a Palazzo Wedekind. Oltre al primo cittadino erano presenti l’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, il viceministro dei trasporti, Galeazzo Bignami, il viceministro dell’ambiente Vannia Gava, il direttore di pneumologia del Policlinico Gemelli Luca Richeldi, il vicepresidente dell’azienda Hitachi Fabio Dinale. Presenti in videocollegamento il presidente della Syctom (che gestisce impianti in Francia) Corentin Duprey e il manager che gestisce il termovalorizzatore di Vienna, Alexander Kirchner.

«Sarà un impianto efficiente e vantaggioso dal punto di vista ambientale che lavorerà 600mila tonnellate l’anno di rifiuti. Secondo la gerarchia dei rifiuti a livello europeo dobbiamo preferire questi impianti che chiudono il ciclo e sono preferibili alla discarica perché sono moderni e tecnologicamente avanzati», ha detto Gualtieri per motivare la scelta del Comune di portare avanti senza esitazione la costruzione dell’impianto. Il sindaco ha spiegato l’importanza della raccolta differenziata: «Non bisogna abbandonarla, anzi, dobbiamo rafforzarla per accelerare anche sul tema del riuso. Ci sono due soluzioni: può essere messa nelle discariche oppure nei termovalorizzatori. Noi abbiamo scelto la seconda e, più è vicino il termovalorizzatore meglio è. L’obiettivo è ambizioso, ci sarà un residuo minimale. Il termovalorizzatore va fatto per la quota indifferenziata che, ovviamente, va ridotta al minimo possibile. I tempi sono molto serrati ma è giusto così». Non è mancato il riferimento al rispetto della legalità. «Dobbiamo ricordare che un ciclo di rifiuti non governato va in mano alla criminalità che adotta lo smaltimento illegale bruciandoli, portando così all’emissione di diossina che è dannosa alla salute. Regolarne il ciclo vuol dire scegliere la soluzione più rispettosa della salute e dell’ambiente. Il termovalorizzatore che stiamo valutando è il più avanzato d’Europa e questo per noi è un valore. La portata da 600 mila tonnellate nasce da un calcolo su quella che sarà la quota di indifferenziato che resterà, in una grande città con un’altissima presenza di turisti, dopo aver portato al massimo livello possibile nei prossimi anni la differenziata». Sui tempi di realizzazione Gualtieri ha detto: «Abbiamo immaginato la fine dei lavori al termine del 2026. Poi ci sono i test, i collaudi ma sono comunque tempi molto serrati per un’opera come questa. C’è un cronoprogramma massimo per il progetto che si mette a gara ma poi le offerte possono proporre anche tempi più serrati», ha concluso Gualtieri.

Anche Acea, che ha presentato un progetto in merito, si è schierata dalla parte del primo cittadino di Roma. Il termovalorizzatore «per noi è un opera significativa, messa già a gara dal Comune. Noi ci siamo altre aziende non sono state in grado di presentate un progetto adeguato nei tempi previsti», ha detto l’amministratore delegato Fabrizio Palermo. Che ha poi aggiunto: «Siamo preparati anche grazie all’esperienza che abbiamo nel Lazio, dove già gestiamo il termovalorizzatore di San Vittore per il quale ora siamo a lavoro sulla quarta linea. Per Roma abbiamo fatto un progetto che non impatta sul paesaggio e ne siamo molto orgogliosi». In merito alle tempistiche Palermo ha specificato che «il ci sono delle milestone che sono state individuate anche nel bando di gara e quelle sono le indicazioni dei tempi» ora «ci stiamo focalizzando sul presentare una proposta coerente con quanto messo a bando». Secondo l’ad è «un’operazione molto importante che vede coinvolti non solo noi ma quello che riteniamo essere il meglio del know-how sia tecnologico che dell’esperienza in questo campo. La soluzione proposta, presentata da Gualtieri, rappresenta un’avanguardia. Una soluzione concreta - ha aggiunto - che è stata messa a gara, e noi siamo fiduciosi e stiamo lavorando per presentare un’offerta. Crediamo che possa essere un valido contributo a risolvere e gestire tema dei rifiuti nella Capitale». Palermo infine ha ricordato che «la tecnologia di Hitachi», impresa che partecipa alla cordata di cui Acea è capofila, «è la migliore al mondo per la realizzazione di termovalorizzatori». E proprio il numero due di Hitachi, Fabio Dinale è entrato nei dettagli tecnologici: «Dopo un anno di collaborazione con Acea stiamo lavorando per realizzare a Roma l’impianto più innovativo d’Europa che entrerà in funzione nel 2027. Oltre all’energia produrrà circa 60-80 chili di oro sufficienti a realizzare 4 mila fedi nuziali l’anno e sarà in grado di recuperare dai rifiuti 10mila tonnellate di acciaio utili a quanto ne serve per costruire cento locomotive, 2 mila tonnellate di alluminio pari a quanto ne serve per dieci airbus A340 e 1.600 tonnellate di rame sufficienti a realizzare 130 chilometri di installazioni aeree per treni e tram. I nostri termovalorizzatori ci permettono di fare a meno delle discariche, nonostante qualche costo elevato in più».

Sui timori per la vicinanza del termovalorizzatore alle abitazioni, una parte dei cittadini ha mostrato qualche perplessità ma la viceministra dell’ambiente Gava ha tranquillizzato i romani: «Abbiamo bisogno di una cultura ambientale per spiegare alla gente come sono fatti questi impianti e dire loro che non sono pericolosi grazie ad una sana informazione. Dobbiamo educare i cittadini del fatto che i termovalorizzatori non sono pericolosi, basti pensare che in nord Europa ci sono abitazioni vicino a questi impianti». Sulle conseguenze per la salute è intervenuto lo pneumologo Luca Richeldi che, sulla falsariga del sindaco, ha affermato che «un ciclo dei rifiuti che non sia governato è un rischio per la salute, perché se si basa sulle discariche o sulla raccolta differenziata non efficiente porta gravi problemi a chi ha comorbidità. In questo momento i dati di tutto il mondo portano ad una sola soluzione che è il termovalorizzatore, non possiamo aspettare altri 50 anni perché così sarà troppo tardi. D’altronde salute individuale e pubblica è garantita costituzionalmente, quindi che ci siano dei dibattiti che consentano di approfondire l’argomento è utile per la conoscenza di tutti».

Dall’esecutivo, rappresentato sul palco dalla figura del viceministro alle Infrastrutture e trasporti, Galeazzo Bignami (Gava era in videocollegamento) è arrivata una manifestazione di sostegno. «Il governo è favorevole agli interventi che devono essere realizzati per traguardare gli obiettivi stabiliti da qui al 2030 in materia di gestione dei rifiuti e rispetto dell’ambiente». Un altro esempio virtuoso viene da Vienna, grazie alla testimonianza di Alexander Kirchner, uno dei responsabili dell’impianto di Spittelau: «Quando è stato costruito il primo termovalorizzatore negli anni ’60 le lamentele erano parecchie, oggi sono tutti entusiasti. Per fare un lavoro sostenibile si parte prima dal riciclaggio, bisogna riciclare quanto possibile per ricavare materiali di alta qualità e solo dopo avviene la termovalorizzazione».
 

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