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Salvini, pressing sulle bollette: la Lega insiste per la proroga del mercato tutelato

Angela Barbieri
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Continua il pressing della Lega che si focalizza sulla proroga del mercato tutelato per le bollette di luce e gas, dopo il varo del dl Energia in Consiglio dei ministri. Dopo che Matteo Salvini ha parlato di «errore» a cui bisogna rimediare, il capogruppo alla Camera del partito di via Bellerio, Riccardo Molinari, ribadisce: «Noi consideriamo comunque che una forma di tutela, visto il quadro attuale dei costi dell'energia, vada trovata. Il ministro Pichetto Fratin sta lavorando e andremo a contrattare con la Commissione europea una proroga di qualche mese, o diversamente dovremo capire con la normativa nazionale come tutelare questi utenti». Con la fine del mercato tutelato, in assenza di una proroga, le famiglie italiane dovranno scegliere il loro gestore per la fornitura di elettricità e gas.

 

 

Ma vediamo nel dettaglio cosa bisogna fare e quando. Attualmente sono circa 9 milioni le famiglie italiane che aderiscono al mercato tutelato dell'energia (9 milioni di utenze per la luce e 6 milioni per il gas), Il regime delle tariffe energetiche bloccate finirà il 10 gennaio per il gas e il primo aprile per l'elettricità. Da quel momento in poi si potrà decidere quale gestore affidarsi in base alle tariffe esistenti nel mercato libero. Per questo l'Autorità per l'energia ha già aperto un portale online per confrontare le offerte all'indirizzo ilportaleofferte.it. E per chi non sceglierà dopo quella data? Nessun problema perché ci sarà un periodo transitorio a tutele graduali che non potrà durare più di 3 anni. Ci saranno aste territoriali in cui i fornitori si aggiudicheranno i "pacchetti" di clienti. Poi il passaggio ai nuovi fornitori sarà automatico.

 

 

Ma non tutti dovranno fare i conti col mercato libero. Si tratta dei cosiddetti vulnerabili: determinate categorie di utenze come gli over 75, chi gode di bonus perché in particolari condizioni economiche, chi ha in casa i macchinari salvavita e chi beneficia della legge 104. Intanto, continua la polemica politica, con il Pd che accusa il governo di far pagare una tassa inaspettata agli italiani. La capogruppo Dem alla Camera, Chiara Braga, attacca il governo, invitandolo a fermare tutto: «Si muova per fare quello che non ha fatto in questo anno: proroghi le aste e si preoccupi di proteggere le famiglie italiane». Le presidente dei deputati di FdI Tommaso Foti: «Quella che Braga definisce con sfrontatezza la "tassa Meloni", invenzione che la Schlein le impone di usare così come ai suoi colleghi - ovvero la liberalizzazione del mercato delle utenze - è stata votata proprio dalla Braga nelle due precedenti legislature. Infatti il ​​Pd, nei precedenti governi Conte II e Draghi, e prima ancora con Gentiloni, ha imposto la fine del mercato tutelato al punto tale da inserirlo nel Pnrr con la misura M2C2-7».

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