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Pd, ora si accoda pure ai giudici inglesi per attaccare Meloni

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Luigi Frasca
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Il piano del premier britannico Rishi Sunak di portare in Ruanda i richiedenti asilo che arrivano attraverso il canale della Manica è stato bocciato dalla Corte suprema britannica. Non una bocciatura tout court visto che la Corte ha solo valutato se il Ruanda fosse da considerare un «Paese terzo sicuro». I giudici, cinque in tutto, hanno definito «illegale» il piano del premier britannico per il trasferimento dei migranti. Una prima risposta è arrivata dal governo del Ruanda che si è detto in «disaccordo» con la decisione della Corte suprema britannica, anche se il portavoce del governo ruandese Yolande Makolo ha voluto evidenziare come la decisione spetti al «sistema giudiziario del Regno Unito».

 

 

Il premier britannico però non si è scomposto e ha annunciato che introdurrà «una legislazione di emergenza» per designare il Ruanda come Paese sicuro. «Non permetterò che un tribunale straniero blocchi questi voli» ha detto l’inquilino di Downing Street. «Se la Corte europea dei diritti dell’uomo sceglie di intervenire contro la volontà espressa dal Parlamento, sono pronto a fare ciò che è necessario per far decollare i voli» ha avvertito. La decisione della Corte però non ha fatto discutere solo in Gran Bretagna e in Ruanda, ma anche in Italia.

 

 

Sì perché il Pd, che proprio ieri attaccava Sunak per le norme anti sciopero», pur di attaccare Meloni sull’accordo con l’Albania ha sposato le tesi della Corte suprema. Paolo Ciani, vice capogruppo alla Camera del Pd, ha dichiarato: «Nei paesi democratici i tribunali bloccano politiche che non rispettano i diritti umani: questo mi sembra il messaggio esplicito che la Corte suprema in Gran Bretagna lancia a tutti». Sulla stessa linea anche il responsabile dem per le politiche migratorie Pierfrancesco Majorino: «Siamo di fronte all’ennesima sconfessione della strategia globale della "esternalizzazione delle frontiere" a cui si ispira Giorgia Meloni che ha tentato una via italiana pasticciata e pericolosa». Della serie vale tutto l’importante è che vada contro le politiche del governo. La critica è lecita ma ogni tanto sarebbe interessante avere anche soluzioni alternative.

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