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G20, Meloni sfida Putin e denuncia il ricatto russo sull’energia

Christian Campigli

Un discorso da leader. Autentico, senza tanti fronzoli, dritta al cuore dei problemi. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento alla prima sessione del G20, dedicata a clima, ambiente, energia e sviluppo sostenibile intitolata One earth ha sviscerato molti temi. Da vero statista. “Il nesso clima-energia è sempre più importante in una fase nella quale il mondo continua ad affrontare gli effetti a cascata della crisi innescata dalla guerra di aggressione russa all’Ucraina e dall’uso delle forniture energetiche come un’arma di ricatto da parte di Mosca”. Al tempo stesso, secondo il leader di Fratelli d'Italia, è necessario evitare “approcci troppo radicali o asimmetrici che potrebbero provocare squilibri pericolosi. Nella transizione ecologica e nella transizione energetica in cui siamo, in modi diversi, tutti coinvolti - afferma - approcci troppo radicali o troppo asimmetrici fra gli Stati, particolarmente fra quelli più industrializzati, finirebbero per non garantire soluzioni efficaci ai nostri problemi, e allo stesso tempo potrebbero provocare pericolosi squilibri nel rapporto tra le Nazioni e all'interno delle Nazioni stesse”.

 

  

 

Meloni, in un secondo momento, si occupa anche di migrazioni. “L’Italia destinerà all'Africa oltre il 70% suo Fondo Italiano per il clima. Questo significa 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, equamente destinati a iniziative di mitigazione e adattamento. Un impegno avviato con la conferenza su migrazione e sviluppo, che l’Italia ha riunito a luglio e che ambisce a costruire un nuovo modello di relazioni internazionali su base paritaria, per creare sviluppo, ma anche favorire percorsi di migrazione legale e combattere le potenti reti criminali di trafficanti dell'immigrazione illegale, che sfruttano la disperazione per arricchirsi. L'Italia aspira a diventare un ponte tra Europa e Africa per promuovere partenariati reciprocamente vantaggiosi, rifiutando un approccio assertivo o paternalistico, per sostenere la sicurezza energetica delle Nazioni africane e mediterranee e rafforzare le esportazioni di energia verde”. Il Presidente del Consiglio ha inoltre ricordato che “il governo italiano sta lavorando per dare vita ad un ampio piano di cooperazione e sviluppo che porta il nome di un grande italiano, Enrico Mattei, fondatore di Eni”.