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Migranti, il sindaco di Prato attacca il governo ma ha rifiutato il centro

Gianni Di Capua
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Nel Partito democratico le divisioni sono all’ordine del giorno ma quello che sta avvenendo fra il partito e i suoi amministratori regionali e locali supera anche la più fervida fantasia. Da una parte c’è un partito che predica l’accoglienza dall’altro ci sono governatori e sindaci dem che si lamentano dei nuovi arrivi. Capofila di questa protesta Matteo Biffoni sindaco di Prato che qualche giorno fa aveva polemizzato con il Viminale. «Le amministrazioni locali non potranno garantire il rispetto delle condizioni stabilite per legge con questi numeri e ad essere responsabile è lo Stato centrale. Non ci sono gli hub di primissima accoglienza, non ci sono le risorse per la mediazione culturale» aveva detto il primo cittadino toscano e responsabile immigrazione dell’Anci (Associazione dei comuni italiani).

Una polemica che il Viminale ha definito «surreale». «Lo stato di emergenza decretato dal Governo è stato rifiutato dalle Regioni governate dalla sinistra. Perché non hanno aderito? I sindaci non si parlano con i loro governatori?». E ancora «quanto alle critiche sui minori non accompagnati va detto che il sistema è disciplinato dalla "legge Zampa", parlamentare del Pd che se ne fece promotrice». Quella legge ha affidato proprio ai Comuni i compiti di garantire l’accoglienza dei minori non accompagnati peraltro «riducendo enormemente la possibilità di accertare la reale età dei sedicenti minori da parte dell’autorità pubbliche e con ciò determinando un incremento esponenziale di ragazzi stranieri che si dichiarano minorenni al momento dello sbarco, al fine di fruire delle opportunità che gli offre questa legge» scrivono dal Viminale.

I sindaci dem si lamentano di un’invasione che però guardando ai numeri non c’è. Da inizio dell’anno in Sicilia sono sbarcati 86.852 migranti mentre in Toscana ne sono arrivati 962. E a Prato in particolare ci sono 455 migranti ospiti nei Cas lo 0,21% rispetto alla popolazione residente di 258.459 migranti. L’unica che ne ha accolti di meno in Toscana è solo Pistoia con 270, lo 0,15% rispetto ai residenti. Non solo. Il Comune di Prato si sarebbe fermamente opposto alla proposta del Prefetto di attivare un centro per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati richiedenti protezione internazionale. Così facendo in caso di arrivo di minori non accompagnati continuerà a occuparsene la Società della salute Area pratese presieduta dal vicesindaco di Prato Simone Faggi. Numeri che però non tornano al sindaco pratese che risponde: «È falso che non abbiamo voluto i Cas per i minori: è competenza del Ministero e c’è una procedura aperta proprio in questo momento per l’individuazione di una struttura gestita dalla Prefettura». Il punto, secondo il primo cittadino, è che dopo il decreto Cutro le collaborazione e i passaggi da Cas al Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) «è diventato più complicato dividendo in due il sistema di accoglienza e perdendo il valore dell’integrazione tra le strutture gestite dallo Stato e quelle gestite dai Comuni». Sarà ma lui nel frattempo, come gli altri sindaci dem, è salito sugli scudi contro i nuovi arrivi

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