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Europa, svolta green su auto e casa un salasso per l'Italia: centrodestra all'attacco

Christian Campigli
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Coniugare il doveroso rispetto con l'ambiente con l'ovvia (ma non per Bruxelles) necessità di salvaguardare la nostra economia, la nostra industria, le migliaia di posti in lavoro in ballo. Ed evitare che, nei prossimi anni, gli Italiani siano costretti a subire l'ennesimo salasso. Susanna Ceccardi, intervenuta ieri sera alla Versiliana, ha le idee molto chiare sulle prossime sfide che attendono l'Italia.“Quando la Commissione europea dice abbiamo un piano ambizioso io mi preoccupo, perché vorrei che questi piani fossero un po’ meno ambiziosi, un po’ più realistici e molto più vicini alle necessità dei cittadini e delle imprese - ha sottolineato l'esponente della Lega - E quando parla di sostenibilità ambientale, sarebbe necessario prevedere la sostenibilità sociale ed economica di questi piani che, altrimenti, rischiano di rimanere lettera morta in tanti casi o, peggio ancora, fare dei grossi danni. Lo stop alle auto a motore diesel e benzina nel 2035, significa mettere duramente in crisi la nostra industria automobilistica.  Significa molti meno posti di lavoro".

 

Sulla stessa linea anche Carlo Fidanza, europarlamentare di Fdi. "La direttiva sulle case green rischia di avere un impatto devastante. L’errore di fondo è nel presupporre che lo stesso modello vada bene dalla tundra finlandese alla Sicilia. La pretesa ideologica di imporre lo stesso modello, una taglia che vale per tutti, è qualcosa che non funziona". La conversazione si è inevitabilmente spostata sul tema del giorno: il libro del generale Roberto Vannacci e le scomposte reazioni della sinistra.

 

“Ho letto alcuni estratti e mi hanno trovato perfettamente d’accordo - ha affermato Ceccardi - La libertà di espressione deve essere difesa sempre, non come fa la sinistra che la difende solo quando, ad esempio, il rettore senese Tomaso Montanari si permette di offendere le famiglie dei martiri delle Foibe e gli esuli istriani, una terribile tragedia italiana e una ferita ancora aperta”. Sui social anche Simone Pillon, già senatore leghista, ha difeso Vannacci. "Leggerò il libro prima di giudicare se le sue parole siano poi tanto orribili, ma il fatto che la Stampa e Repubblica lo attacchino già mi suscita grande simpatia e indulgenza nei suoi confronti. È lecito attaccare, magari anche con forza, le ideologie LGBTQAI+ o sono intoccabile verità rivelata? È possibile sperare che gli esponenti di centrodestra proteggano chi osa parlare contro il pensiero unico? Avete mai sentito un esponente del Pd attaccare che so, Saviano quando paragona la famiglia alla mafia?". 
 

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