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Emergenza meteo, via libera al dl caldo: quali tutele ai lavoratori

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Gianni Di Capua
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Ammontano complessivamente a 10 milioni di euro le risorse che il governo mette in campo per fare fronte all’emergenza caldo per i lavoratori edili, i lavoratori lapidei e quelli agricoli. Un intervento che coprirà il periodo tra il 1 luglio 2023 fino al 31 dicembre 2023. Nel particolare il Dl stanzia 8,6 milioni di euro per estendere la Cassa integrazione guadagni ordinaria ai lavoratori edili e lapidei, scomputando il conto dal limite delle 52 settimane previste nel biennio mobile. Circa 1,4 milioni di euro invece sono stanziati per fronteggiare le straordinarie ondate di calore in agricoltura consentendo un utilizzo a ore della Cassa integrazione salariale per gli operai agricoli a tempo indeterminato anche in caso di riduzione dell’attività lavorativa pari alla metà dell’orario giornaliero contrattualmente previsto. Anche in questo caso i periodi in cassa non sono conteggiati ai fini del raggiungimento della durata massima di 90 giornate all’anno prevista dalla legge e sono equiparati a periodi lavorativi ai fini del requisito delle 181 giornate di effettivo lavoro. «Con questo provvedimento diamo risposte importanti per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori soprattutto in quegli ambiti in cui sono maggiormente esposti alle temperature elevate», ha commentato il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

Al caldo si lega anche il pericolo incendi, soprattutto in Sicilia dove ancora i vigili del fuoco non riescono a domare le fiamme. «Sono state giornate particolarmente ventose, non si esclude che possa esserci stato qualche incendio di origine dolosa, in questo senso sta indagando la magistratura e le forze dell’ordine, certo è che non sarebbe una novità. Da diverso tempo in molte regioni d’Italia l’incendio di origine dolosa è determinato dalla criminalità locale spesso per fini speculativi su quei territori attraversati dalla fiamme» ha denunciato il ministro Nello Musumeci. Ministro che ha evidenziato come sia sempre più difficile trovare canadair. «Ci sono sempre meno canadair in giro, Italia si e candidata per acquistarne alcuni ma dovrà aspettare ancora 4-5 anni. A fronte di questa paradossale situazione, si sta lavorando a una soluzione alternativa assieme ad altri Stati membri, perché il problema non e solo italiano» ma è «assurdo che l’Ue non abbia una flotta di velivoli antincendio degna di questo nome» ha detto nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. Sono state ben 35 richieste di soccorso aereo: 15 in Sicilia, 12 in Calabria, 4 in Sardegna, 3 in Puglia, 1 in Abruzzo.

Tutte le richieste possibili sono state soddisfatte. «In alcuni casi si rende necessario trasferire un canadair da una regione all’altra. Purtroppo in Sicilia, a causa dei forti venti, la flotta aerea regionale non ha potuto effettuare alcun intervento e questo ha complicato le operazioni di spegnimento». Il Cdm ha dato il via libera a un primo stanziamento di 12 milioni di euro per le imprese di Emilia Romagna, Marche e Toscana colpite dall’alluvione delle scorse settimane. Dalla riunione dei ministri è emerso anche che l’Emilia Romagna ha formalizzato la richiesta per lo stato di emergenza. «Credo che la prossima settimana saremo in grado di deliberare lo stato di emergenza», ha annunciato Musumeci.

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