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Schlein attacca Meloni ma intanto perde il Pd: l'unità è un miraggio

Dario Martini
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Elly Schlein attacca il governo Meloni dal palco della convention del partito a Napoli. La segretaria del Pd lancia i suoi strali contro l’autonomia differenziata e il presidenzialismo, le due maggiori riforme, oltre a quella della giustizia, che il centrodestra intende condurre in porto entro il termine della legislatura. Sostiene che il premier «governa contro gli italiani» e che il Pd si «metterà di traverso». Un’opposizione dura e intransigente, insomma, che però presupporrebbe un partito unito. L’esatto contrario di quello messo in scena ieri sotto al Vesuvio. Dove era tangibile la tensione per l’assenza del governatore campano Vincenzo De Luca che ha scelto di boicottare la kermesse. La frattura tra i due, appare ormai insanabile, dopo che Schlein ha deciso di commissariare il Pd regionale. Che il partito sia spaccato è sotto gli occhi di tutti. E c’è chi non ne fa neppure un mistero, come Stefano Bonaccini e Antonio Decaro. Il governatore dell’Emilia Romagna, nonché presidente del partito, parla chiaro: «Se chiedete a me un giudizio su Vincenzo (De Luca, ndr), avendolo visto in tanti anni da vicino a lavoro, vi posso dire che è un ottimo presidente di Regione, un bravissimo amministratore, mi auguro che quelle che possono essere apparse come divergenze in queste settimane si possano appianare al più presto, perché abbiamo bisogno di lui. Spero che le divisioni si ricompongano. Si possono avere idee differenti ma bisogna ricercare unità in nome delle cose da fare, per essere tonici e battere la destra».

 

 

Tutto si può risolvere, ma è difficile scordare ciò che ha detto De Luca poco tempo fa riguardo a Schlein, quando l’ha definita «cacicca ante litteram». In ballo c’è la volontà del governatore di ricandidarsi per la terza volta, eventualità fortemente osteggiata dalla segretaria. La presa di posizione di Bonaccini in favore del collega presidente di Regione suona come una sconfessione della linea politica portata avanti da Schlein. Nel suo intervento Bonaccini insiste ancora sulla necessità di non dividersi, «per non fare un regalo alla destra per i prossimi vent’anni». Intanto, però, prepara la due giorni di Cesena (21 e 22 luglio) in cui lancerà Energia Popolare, la nuova area politica che a lui farà riferimento. Il presidente emiliano garantisce: «Non sarà una corrente». Ma è oggettivamente difficile definirla in un altro modo.

 

 

Un’altra mazzata, politicamente parlando, alla linea ufficiale del partito arriva dal sindaco di Bari e presidente dell’Anci Antonio Decaro: «Quella di De Luca è un’assenza che pesa e non possiamo far finta che non ci sia. L’assenza c’è e va superata, ma credo che il Pd saprà trovare, come ha fatto nel passato, i modi per superare anche le divisioni interne. Dobbiamo superare le divisioni interne, anche quelle che ci possono essere tra il partito nazionale e alcune articolazioni sul territorio, perché solo così avremo la possibilità uniti di affrontare le tante battaglie che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi». Secca la risposta di Schlein, che non lascia presagire riconciliazioni future: «Ha ragione Decaro quando dice che dobbiamo essere uniti. Ma l’unità è un valore quando si accompagna alla coerenza di una visione e delle battaglie che noi insieme facciamo».

 

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