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Turismo, Santanchè: "Scelte strategiche su un settore ancora frammentato"

Conclusa la due giorni di incontri tra ministero e associazioni di settore

Christian Campigli
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Due giorni lontana dalle polemiche, dalle accuse della sinistra forcaiola e dei tromboni progressisti. Pronti a giudicarla prima, a condannarla poi. Senza, ovviamente, nemmeno aver letto le carte e averla ascoltata. Daniela Santanchè non fa un centimetro indietro, forte del sostegno del suo partito. Il Ministro del Turismo ha infatti appena concluso una serie di incontri con i rappresentanti delle associazioni maggiormente rappresentative del settore. Al centro del confronto, il tema della mappatura delle aziende turistiche, indispensabile per riportarle in una filiera omogenea.

 “Oggi ci troviamo in una condizione per cui un ristorante, ad esempio, non è riconosciuto come azienda turistica essendo così escluso non solo dai diritti e doveri, ma anche da rilevazioni o peggio da azioni di comparto come, ad esempio, dai benefici derivanti dagli incentivi del turismo  - ha sottolineato Daniela Santanchè - Una situazione, questa, che voglio affrontare e risolvere il prima possibile perché non è possibile fare economie di scala e scelte strategiche su un settore frammentato.”  Gli incontri con le parti sociali sono iniziati ieri con i sindacati, con cui si è istituito un tavolo permanente, e sono proseguiti, presso la sede del dicastero, con le parti datoriali ed economiche. “Il turismo rappresenta il 13% del Pil della Nazione ed è centrale nelle politiche del Governo - ha concluso il Ministro -  Per noi è fondamentale il confronto con chi il settore lo rappresenta, lo vive, lo conosce e quotidianamente affronta problemi e offre soluzioni.  L’obiettivo è continuare a lavorare insieme per rendere sempre più strutturale il comparto e attuare strategie per gestirlo e organizzarlo al meglio così da renderlo realmente la prima risorsa della Nazione”.

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