Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Contestare è giusto solo se lo fa la sinistra. Roccella di nuovo interrotta

  • a
  • a
  • a

Contestata di nuovo. Dopo il salone del libro di Torino il ministro della Famiglia, Eugenia Roccella stavolta è stata fischiata mentre parlava sul palco del festival «Il libro Possibile» a Polignano a Mare (Bari). Roccella stava cercando di esprimere la sua opinione sulla questione del figlio del presidente del Senato, accusato di molestie sessuali da una ex compagna di classe. «La Russa è stato quello che ha proposto per la prima volta una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne, ricordando che è un problema non solo delle donne ma degli uomini. Quindi mi sembra che questa sia già una risposta», ha detto la ministra. Ma le sue parole sono state accolte da alcuni «buuu» del pubblico, come è possibile sentire nei video della serata.

 

«Non entro nelle reazioni di una persona che ha un rapporto affettivo - è un padre con l’eventuale indagato», ha detto Roccella. Al di là della vicenda specifica, «noi - ha poi aggiunto- abbiamo appena fatto una proposta di legge molto innovativa dal punto di vista della prevenzione per esempio delle misure cautelari, cioè di quello che può interrompere il ciclo della violenza nei confronti delle donne. Nella Giornata contro la violenza sulle donne abbiamo proiettato su Palazzo Chigi i nomi delle donne uccise durante l’anno, erano 104. C’è un problema enorme, il problema è cercare di arrivare prima, prima che i casi di violenza diventino femminicidi irrimediabili», ha concluso il ministro.

Sulle accuse alla Santanché, poi Roccella ha detto: «Da garantista, credo che non ci sia necessità di dimettersi. Sottolineo che nessuno ha pagato per il caso Tortora».

 

I fischi alla Roccella hanno ottenuto subito il «lasciapassare» del co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli: «La contestazione alla ministra Roccella è doverosa e legittima. Inopportuna é invece la difesa della ministra nei confronti di La Russa, utilizzando il fatto che sarebbe stato il primo che ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne, ma dimenticando che il Presidente del Senato è anche il primo che, da seconda carica dello Stato, interroga il figlio accusato di stupro, lo assolve e attacca la ragazza vittima», ha detto. E poi ha aggiunto: «Anche il paragone tra Daniela Santanchè ed Enzo Tortora é assolutamente fuori luogo, irriguardoso ed inopportuno. Segnaliamo che passano i giorni e Giorgia Meloni continua a stare in silenzio: non una parola di vicinanza per la ragazza che ha denunciato lo stupro. Questo é un governo che si sta riempiendo di vergogna» conclude.

 

Ma le contestazioni, per la sinistra, sono solo a senso unico. Vanno bene se le «vittime» dei fischi sono di centrodestra. Se invece hanno come bersaglio l’opposizione, sono da stigmatizzare. Addirittura il deputato del gruppo misto Aboubakar Soumahoro, ha scritto al Presidente della Repubblica per lamentarsi. «Ho scritto a Mattarella per chiedergli, in qualità di rappresentante dell’unità nazionale, di sostenere l’istituzione di un garante di tutte le minoranze discriminate in Italia. Negare o minimizzare le discriminazioni e il razzismo rischia di mettere in pericolo l’unità nazionale del nostro Paese». Soumahoro faceva riferimento ai fatti del 28 giugno quando, nell’Aula di Montecitorio, durante il suo intervento si sono sentite delle contestazioni da parte di alcuni membri della maggioranza. Due pesi e due misure. 

Dai blog