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Droghe, barricate di Meloni: “Fa male sempre”. Nessun passo indietro sulle leggere

Christian Campigli
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Una posizione netta, chiara, mai mutata nel corso del tempo. Giorgia Meloni ribadisce il suo convinto "no" a tutte le sostanze stupefacenti. Che esse siano leggere o pesanti. "Lo Stato farà la sua parte nella battaglia contro la droga, credo che, oggettivamente, non sia tollerabile leggere di bambini che hanno assunto accidentalmente droga o vedere neonati che vengono al mondo in crisi d'astinenza, tenuti su a metadone". Parole inequivocabili, quelle pronunciate questo pomeriggio dal premier durante il suo intervento all'evento sulla Giornata mondiale contro le droghe. "Chi dice va bene così dovrebbe avere un problema di coscienza, noi attueremo un cambio di paradigma. Non amo l'ipocrisia e voglio ribadire concetti semplici anche se in questo tempo si diventa oggetto di polemica, ma sono abituata a difendere quello in cui credo. La droga fa male sempre e comunque, ogni singolo milligrammo si mangia un pezzo di te - ha sottolineato il Primo Ministro - le droghe fanno male tutte: non ci sono distinzioni sensate in questo senso dire che non sono tutte uguali è una menzogna, un inganno e chi lo dice lo sa, questo ha prodotto conseguente pesantissime". 

 

 

Un messaggio diretto a chi vorrebbe liberalizzare la cannabis. "Tutta la narrazione va in una stessa direzione: serie televisive, documentari, film - ha denunciato il premier -. Il messaggio è che la droga è anticonformista, va bene, non fa male. Ci sono serie che raccontano le gesta di uno spacciatore come fosse un eroe, in onda sulla stessa piattaforma dove facevano e trasmettevano i documentari contro Muccioli. Un uomo che ha salvato migliaia di ragazzi quando lo Stato si era voltato dall'altra parte". Giorgia Meloni, in conclusione del suo intervento, ha infine puntato il dito contro la cultura, il cinema e la televisione. "In questi anni si è alimentata una vulgata che spaccia la droga come una forma di libertà, io non riesco a capire come possa passare ed essere spacciata come libertà qualcosa che in realtà ti rende schiavo e che ogni giorno si mangia un pezzo di te".

 

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