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Chi sono i leader di Forza Italia, Berlusconi rinfresca la memoria alla sinistra

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"Era successo un miracolo, la sinistra era stata sconfitta, l'Italia non era diventata un Paese comunista". Con queste parole il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ricorda "la prima grande vittoria elettorale" dell'allora neonato partito. Sono passati 29 anni da quel 27 marzo del 1994 e "oggi, a distanza di quasi tre decenni, guardiamo al futuro con la stessa passione di allora, consapevoli che la nostra storia è fatta di grandi sfide e di grandi successi. Andiamo avanti! E, naturalmente, Forza Italia!".

Il presidente degli azzurri suona la carica in un post sui social che ripercorre le tappe della formazione di FI. "Non possiamo dimenticare - sottolinea - il clima di angoscia che ci possedeva dato che i nostri sondaggisti ci avevano detto che era certa la vittoria del Pci. Ci angosciava il pericolo di vedere l'Italia, il nostro Paese, diventare un Paese comunista con tutto quello che questo avrebbe significato".

A distanza di 29 anni dal risultato elettorale del '94, per Forza Italia è arrivato un momento di riorganizzazione interna, varata nei giorni scorsi dal Cavaliere. E uno degli atti sarà il cambiamento del capogruppo alla Camera: Paolo Barelli è stato indicato come successore di Alessandro Cattaneo, diventato vice coordinatore nazionale. È convocata, infatti, domani alle 13 la riunione dei deputati azzurri per l'elezione del nuovo presidente del gruppo. Forza Italia - è la sintesi del coordinatore nazionale del partito e vicepremier, Antonio Tajani - "è il partito di Silvio Berlusconi, c'è un leader. Parlare di scissioni mi sembra un periodo ipotetico della irrealtà. Forse la sinistra spera così ma le correnti non sono mai esistite, c'è un solo leader. La linea politica l'ha sempre data e la darà sempre Silvio Berlusconi".

L'inquilino di Arcore ha messo mano anche ai coordinatori regionali e ha fatto clamore il cambio in Lombardia, dove la capogruppo al Senato, Licia Ronzulli, lascia il posto ad Alessandro Sorte, deputato considerato vicino a Marta Fascina, compagna di Berlusconi. "Avevo chiesto al presidente Berlusconi già da un po' di tempo di lasciare la guida della Lombardia perché chi fa il capogruppo in Senato deve essere un lavoro a tempo pieno", spiega Ronzulli. Che rivendica il fatto che "Forza Italia ha tenuto in Lombardia e siamo riusciti a portare a casa quello che nessuno si aspettava. Penso di avere svolto il mio lavoro molto bene fino all'inizio della giunta e a questo punto posso anche fare un passo indietro, così mi concentro in Senato". La presidente dei senatori di FI smentisce poi il colloquio telefonico con il leader di Italia viva, Matteo Renzi: "Il dialogo c'è sempre nelle aule parlamentari, sono fatte apposta per il dialogo", ma "non c'è stata assolutamente questa telefonata". Anzi, "Forza Italia deve restare compatta. Stupisce e può stupire la tempistica e i modi", dice. E poi sbotta: "Non c'è nessuna corrente. Leggo di correnti ronzulliane, di deputati e senatori vicini a me. La linea politica in Forza Italia è una sola e la dà il presidente Berlusconi". Cattaneo - sottolinea Ronzulli - "sono certa che saprà dare un grande impulso al partito e tornare a farlo crescere. Registro un sondaggio dove Forza Italia ha un trend in crescita e viene fotografata all'8,5%".

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