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Balneari, il governo Meloni cerca una soluzione dopo il richiamo di Mattarella

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Primo scossone tra Palazzo Chigi e il Quirinale dall’insediamento del governo Meloni. «Rispetto alla norma che formalmente è in vigore, quanto richiamato dal Capo dello Stato meriterà attenzione e approfondimento da parte del governo nel confronto con le forze parlamentari», è questo il commento che trapela dalla presidenza del Consiglio dopo la lettera di richiamo del presidente della Repubblica sul dl Milleproroghe. Le osservazioni della prima carica dello Stato sono legate alla decisione dell’esecutivo e della maggioranza di puntare alla proroga delle concessioni balneari. Il Capo dello Stato ha evidenziato, tra l’altro, «i profili di incompatibilità» delle norme «con il diritto europeo e con le decisioni giurisdizionali», riferendosi al rischio d’una procedura d’infrazione e alla sentenza sulle concessioni balneari da parte del Consiglio di Stato. 

 

 

Il governo ha fatto intendere di voler intervenire, fonti parlamentari della maggioranza riferiscono che ci sarebbe stata un’interlocuzione tra palazzo Chigi e il Quirinale prima che il Colle diramasse la missiva. Insomma, si punta ad evitare - rimarca un ‘big’ delle forze che sostengono il governo - ogni ipotesi di conflitto istituzionale. Meloni - osserva un esponente di Fratelli d’Italia - era contraria all’emendamento di Lega e Forza Italia al Milleproroghe in Senato sulla proroga delle concessioni balneari, ma ha evitato che si spaccasse la coalizione in Aula.

 

 

Ora dopo l’intervento del presidente della Repubblica in tanti osservano che «non si può certamente far finta di nulla». «Va trovata una soluzione», il ’refrain’. Anche perché nel giro di pochi mesi potrebbe pronunciarsi la Corte di Giustizia europea in merito. L’esecutivo è a un bivio, al momento si starebbe valutando modalità e tempistica di una correzione della norma. Sembrerebbe esclusa la via della retromarcia e anche di un decreto d’urgenza in pochi giorni. Il primo tentativo potrebbe essere quello di un ‘compromesso’ con l’Europa per evitare il muro contro muro. Prima che Lega e FI scegliessero di ‘resistere’ nella direzione della proroga delle concessioni balneari c’era un dialogo in corso tra Roma e Bruxelles. Ora la partita, con la lettera di richiamo del Capo dello Stato, si riapre. Ma dipenderà dall’atteggiamento delle forze politiche. L’esecutivo potrebbe prendere tempo. La ‘scadenza’ è fissata al 27 luglio, il termine che è stato prorogato per l’esercizio della delega legislativa in materia di mappatura delle concessioni di beni demaniali. Possibile che si arrivi ad un decreto ad hoc, ma nel Milleproroghe è previsto un tavolo interministeriale che dovrebbe comunque aspettare gli esiti del processo di mappatura delle spiagge.

 

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