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Quanti soldi prendono i partiti? 2 per mille, le cifre pubblicate dal Mef

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In testa c'è sempre il Pd, ma a spiccare è la crescita costante di Fratelli d'Italia, e il continuo calo della Lega. È il quadro che emerge dai dati pubblicati dal Mef sul sito del Dipartimento delle Finanze relativi alla ripartizione del gettito derivante dal 2 per mille dell'Irpef ai partiti (dichiarazioni 2022 - redditi 2021). In totale alle forze politiche sono andati quasi 20,4 milioni di euro, e a vincere la sfida come detto è il Partito democratico che risulta il più premiato dalla scelta dei contribuenti con un "incasso" di 7,3 milioni, più del doppio del secondo in classifica, Fratelli d'Italia, che porta a casa 3,1 milioni.

Se per i dem si tratta di un risultato più o meno in linea con quanto registrato negli ultimi anni, per il partito di Giorgia Meloni si tratta di un dato che attesta un trend di crescita costante, che in sostanza va di pari passo con l'ascesa nei consensi certificata dal successo elettorale dello scorso 25 settembre. Nel 2018 infatti Fdi aveva ricevuto 720mila euro, nel 2019 1.1 milioni, nel 2020 2,2 milioni e lo scorso anno 2,7 milioni. Ancora in discesa invece il "consenso finanziario" per la Lega di Matteo Salvini che dopo i 3 milioni del 2019, è sceso nel 2020 a 2,3 milioni, nel 2021 a 1,8 e quest'anno a 1,2, venendo scavalcato in classifica anche da Azione (1,25). Alle spalle del Carroccio sale ancora Italia Viva (973mila euro contro gli 800mila dello scorso anno). Poi a seguire nella classifica dei finanziamenti ai partiti politici ecco Articolo 1 (895mila), Verdi (837mila), Sinistra Italiana (833mila), Forza Italia (581mila) e Più Europa (577mila euro).

In base alla legge partecipano alla destinazione del 2 per mille i partiti che hanno trasmesso il proprio statuto alla Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici e che la Commissione stessa abbia ritenuto essere conforme. Dal prossimo anno nella "classifica" entrerà anche il Movimento 5 Stelle che finora aveva sempre rinunciato a questa forma di finanziamento dei partiti.

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