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Autonomia e presidenzialismo, il governo Meloni accelera. Il dossier riforme

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Da un lato l'autonomia, dall'altro il presidenzialismo. Dopo aver archiviato la legge di bilancio, sul tavolo del governo ecco arrivare il dossier riforme per ragionare su iter e timing. Per fare il punto della situazione la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, convoca un vertice riunendo a Palazzo Chigi i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il sottosegretario Alfredo Mantovano, e i ministri Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Raffaele Fitto (Affari europei), Elisabetta Casellati (Riforme istituzionali) e Roberto Calderoli (Affari regionali). Quest'ultimo ha già elaborato, e trasmesso alla Presidenza del Consiglio a ridosso di Capodanno, la bozza recante le disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario. Un disegno di legge di 11 articoli che, secondo gli auspici leghisti, doveva uscire a stretto giro dal Consiglio dei ministri con l'approvazione preliminare per essere così mandato in Conferenza unificata entro gennaio. La volontà del Carroccio di accelerare l'iter, anche in vista dell'appuntamento con le elezioni regionali in Lombardia, non sembra però trovare riscontro al termine del vertice durato poco più di un'ora.

Nella nota diffusa da palazzo Chigi, infatti, nonostante venga sottolineato un clima di "grande sintonia, in linea con gli impegni assunti con gli italiani e definiti nel programma di coalizione", non compare una precisa indicazione temporale. Nel corso della riunione, viene invece spiegato, "si è definito il percorso tecnico e politico per arrivare, in una delle prossime sedute del Consiglio dei ministri, all'approvazione preliminare del disegno di legge sull'autonomia differenziata". Al tavolo si è stabilito, inoltre, "di definire il cronoprogramma sullo status di Roma Capitale e sulla riforma in senso presidenziale dello Stato". "Obiettivo del Governo - conclude la nota - è mantenere gli impegni presi con i cittadini nel più breve tempo possibile, col più ampio coinvolgimento del Parlamento e delle forze politiche". Un messaggio questo anche alle opposizioni che, per una volta compatte, si sono già schierate contro lo schema di riforma proposto da Calderoli.

Opposizioni che intanto da domani cominceranno a confrontarsi con Casellati sul presidenzialismo. La ministra per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa oggi, incontrando la delegazione di Noi moderati, ha infatti chiuso il giro di consultazioni con le forze di maggioranza. Domattina alle 10.30 riceverà la delegazione di Azione e Italia Viva composta da Carlo Calenda e Maria Elena Boschi. Lunedì sarà quindi la volta del Movimento 5Stelle, mentre resta ancora da fissare l'incontro col Partito democratico.

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