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Dario Nardella, "anche lui a Cuba". Il siluro contro il sindaco di Firenze

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Christian Campigli
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Un file rouge, che unisce Roma e Firenze. Una connessione legata, per una volta, non alle meravigliose bellezze architettoniche delle due città italiane. Ma alla politica. E alle scelte prese dai loro sindaci. Un legame, con la terra (natia) di Fidel Castro, Camilo Cienfuegos e (adottiva) di Ernesto “Che” Guevara che, nonostante il trascorrere del tempo, resta indissolubile per la sinistra italiana. È di ieri la polemica relativa ad un viaggio di sei giorni del sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri. Una vacanza interrotta frettolosamente per presenziare ai funerali di Joseph Ratzinger.

L'esponente del Partito Democratico, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Foglio, avrebbe incontrato il viceministro degli Esteri locale, Gerardo Peñalvervice. Una decisione che ha sollevato un vespaio di polemiche. "Per motivi che ci sfuggono il Campidoglio non ha dato alcuna notizia sull'incontro evidentemente istituzionale", ha tuonato Antonio De Santis, consigliere capitolino della Civica Raggi. A trecento chilometri di distanza, lo scenario sarebbe molto simile a quello capitolino. Infatti, anche il primo cittadino Dario Nardella, la scorsa estate, avrebbe deciso di rilassarsi nella meravigliosa isola caraibica.

“Anche nell’era del Pnrr i sindaci del Partito Democratico rimangono comunisti – ha affermato il capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Vecchio, Alessandro Draghi - Quest’estate il primo cittadino Dario Nardella ha deciso di trascorrere, a fine agosto, del tempo a Cuba, in un viaggio che è stato un misto fra una vacanza tropicale ed incontri istituzionali con i compañeros. I vecchi amori non si scordano mai. Il sindaco l’ha definito un viaggio per rafforzare i legami fra le due città, quando ha incontrato il Presidente della Repubblica cubano Miguel Diaz Cañel e il Primo Ministro del governo, Manuel Marrero Cruz. Le relazioni culturali e politiche con l’isola? Ma anche no. Francamente non riesco a comprendere cosa abbia a che fare la nostra amata Firenze con l’ultimo baluardo marxista. Un’ideologia sconfitta dalla storia. Una strada verso l'oblio che, evidentemente, vuol seguire anche il Partito Democratico”.

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