addio al veleno

Aboubakar Soumahoro lascia la Sinistra e accusa: “Nessuna solidarietà”

Carlantonio Solimene

Si chiude con un divorzio la (brevissima) liason politica tra Aboubakar Soumahoro e l'Alleanza Verdi Sinistra. Il sindacalista dei braccianti, eletto da indipendente nelle liste di Bonelli e Fratoianni e già autosospesosi a novembre scorso per lo scandalo che ha travolto le cooperative della suocera e della moglie, ha infatti annunciato il passaggio nel gruppo Misto della Camera dei deputati a causa della «mancata solidarietà» da parte dei leader. L'annuncio è stato dato dallo stesso Soumahoro al termine di un lungo dossier pubblicato sulla sua pagina internet ufficiale attraverso il quale il deputato mira a smontare quella che lui definisce una «vergognosa campagna di diffamazione promossa dai mass-media». Vi si sostiene, tra le altre cose, che Soumahoro non era «mai venuto precedentemente a conoscenza delle criticità oggetto di indagine della Magistratura relative alla gestione del Consorzio AID e della cooperativa Karibu». «A fine 2021 - scrive il parlamentare - lessi da alcuni articoli di stampa della mancata retribuzione ad alcuni dipendenti della Karibu e, pur non avendo alcun interesse diretto nelle cooperative, chiesi immediati chiarimenti a riguardo. Venni informato del fatto che non erano ancora pervenuti tutti i soldi necessari per pagare gli stipendi, che si erano sollecitati gli Enti pubblici, e - così mi venne detto - che auspicabilmente tutto si sarebbe risolto in tempi ragionevoli. La cooperativa aveva un'ottima reputazione in quanto premiata e apprezzata da molti giornali e politici locali e nazionali, dunque non avevo motivo di ritenere vi fossero criticità insanabili».

 

  

 

Il tentativo è quello di smontare punto per punto le accuse di «non potere non sapere». Una questione essenzialmente politica, visto che dal punto di vista giudiziario Soumahoro - a differenza della suocera Marie Terese Mukamitsindo e della moglie Liliane Murekatete - non risulta indagato in nessuna inchiesta. La conclusione è un attacco ai partiti che l'hanno eletto in Parlamento: «Mi ha francamente stupito e amareggiato, ad eccezione di qualche parlamentare, l'assenza della solidarietà umana e del supporto politico da parte del gruppo Parlamentare Alleanza Verdi-Sinistra (AVS)». Di qui la decisione di passare al gruppo Misto. Una svolta che incrina ulteriormente i rapporti con Fratoianni e Bonelli. «Aboubakar ha fatto tutto da solo, non abbiamo più avuto nessun confronto, né sappiamo di dossier. Mi sarei aspettata una comunicazione più diretta e meno burocratica, mentre ho solo ricevuto per conoscenza la sua lettera al presidente Fontana» ha commentato la capigruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella. Mentre il leader dei Verdi svela tutta la sua amarezza: «Non sono sorpreso, ma umanamente deluso» spiega Boneli, «non perché vada al Misto, ma da tutta questa vicenda». «Soumahoro - continua - si era autosospeso. Ma ci aveva assicurato che ci avrebbe dato chiarimenti su tutto. Ora leggo che lamenta scarsa solidarietà da parte nostra: ma di quale solidarietà parla? Nei rapporti umani, anche quelli fra famigliari, è fondamentale la chiarezza. Ci aveva assicurato che ci avrebbe dato informazioni puntuali e così non è stato. C'è una comunità che credeva in questo progetto e credeva nella sua candidatura. È tutto molto deludente».

 

 

Resta il dubbio su quali saranno le future mosse politiche del deputato. A scandalo scoppiato Soumahoro lasciò intendere la possibilità di creare un proprio partito, irritando ulteriormente chi ne aveva permesso l'elezione. Ora alcune sue parole sembrano confermare quelle intenzioni. «Sono entrato in Parlamento con l'impegno di dare rappresentanza ai bisogni, alle aspirazioni, alle sofferenze e ai desideri di quanti sono stati dimenticati o resi "invisibili"». «Molti sono gli impegni presi con le persone che intendo onorare attraverso la più ampia condivisione - la conclusione - e nella convinzione che i valori e i principi che sempre hanno caratterizzato la mia attività sul campo restano le fondamenta del mio lavoro, dentro e fuori le Istituzioni». Si vedrà.