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Il governo boccia la Bce: “La stretta monetaria porterà alla recessione”

Daniele Di Mario

La politica di rialzo dei tassi d'interesse intrapresa dalla Banca centrale europea non convince affatto il governo. La stretta monetaria attuata da Francoforte viene bocciata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Il tema catalizza il dibattito mattutino della seconda giornata di «Dieci anni di amore per l'Italia», festa organizzata a piazza del Popolo per celebrare il decennale di Fratelli d'Italia, che terminerà oggi alle 17.30 con l'intervento di Giorgia Meloni. «Ho ascoltato la presidente Bce che ha spiegato al mondo che quello di ieri è il primo di una serie di aumenti di tassi di interesse - dice Crosetto, cofondatore di FdI -. Normalmente si affronta così l'inflazione dovuta da un eccesso di domanda, ma questo aumento di prezzi non è dovuto a un eccesso di domanda. Per cui affrontare in questo modo questa inflazione è curioso e in più l'Ue ha chiesto alle banche di rientrare di alcuni crediti e l'impatto sulle banche italiani sarà di 100 miliardi. Per cui crisi in atto, aumento dei tassi di interesse, banche che chiedono a famiglie e imprese di rientrare: la somma di tutti questi fattori difficilmente può essere positiva». «La mia preoccupazione è che» questa decisione «rischi di mettere l'Italia e l'Ue in una spirale spaventosa e drammatica, per cui meglio pensarci prima che dopo», aggiunge il ministro della Difesa.

 

  

 

Una tesi che trova d'accordo anche il vicepremier Antonio Tajani. «Non è positivo per l'economia europea e italiana aumentare i tassi di interesse - dice il titolare della Farnesina -. Il rischio è che a furia di alzare i tassi si arrivi a una sorta di stagnazione se non di recessione. È positivo che la Bce abbia deciso di alzare i Giorgia Meloni Il presidente del Consiglio interverrà questo pomeriggio alla festa per i dieci anni del suo partito tassi dello 0,5 e non dello 0,75 come si temeva... Voglio sperare che anche la Bce si renda conto», aggiunge il coordinatore nazionale di Forza Italia. Il vicepresidente del Partito popolare europeo è comunque convinto che il nostro Paese «sarà protagonista» in Europa. «Noi riteniamo che l'Ue debba avere una presenza più forte dell'Italia. Serve più Italia in Ue - dice Tajani -. Non possiamo lamentarci degli altri paesi se non svolgiamo un ruolo attivo. Il cambio di passo che c'è stato con il nuovo governo va in questa direzione. Stiamo agendo con determinazione. Abbiamo deciso ad esempio che il nostro Paese debba giocare un ruolo determinante nei Balcani». «L'Europa non è solo Francia e Germania, l'Italia vuole essere protagonista e con questo Governo lo sarà», insiste il vicepremier, che sui migranti conferma che il governo sta lavorando a un decreto flussi per arrivare a una pianificazione biennale. «Noi siamo contro l'immigrazione illegale, il traffico di esseri umani, non vogliamo che il Mediterraneo diventi un cimitero spiega il ministro degli Esteri Stiamo lavorando a un decreto flussi, in modo che ci sia una pianificazione, l'idea è quello di farlo biennale». I Paesi che faranno accordi con noi in questa direzione, avranno più immigrati regolari da mandare nel nostro Paese».

 

 

Un altro tema di stretta attualità è quello del Mes. La posizione del governo, annunciata l'altro giorno dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e confermata ieri dal vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, è quella di rimettere la decisione sull'utilizzo del Meccanismo europeo di stabilità al Parlamento. «Io sono l'unico che non votò il Mes quando lo votò tutto il Parlamento italiano...», ricorda Crosetto. Diversa la posizione di Tajani: «Io non posso cambiare quella che è la mia posizione da sempre: sull'utilizzo del Mes sono sempre stato favorevole. Ho e avevo perplessità sul regolamento del Mes, perché rende la struttura completamente libera da qualsiasi controllo democratico, e lo dico da europeista. Questo regolamento non è sufficientemente europeista, perché non c'è un controllo parlamentare sull'utilizzo del Mes. Però ritengo che essendoci stato un voto del Parlamento debba essere il Parlamento a prendere una decisione. Ci sono delle riserve sul regolamento, ma questo non può mettere in discussione la nostra adesione all'Ue, la nostra stella polare». Nessuna spaccatura comunque nell'esecutivo, assicura Crosetto: «Sono convinto che questo governo possa durare 5 anni, anche perché non vedo altre forze politiche in Italia che possano caricarsi sulle spalle un periodo così drammatico se non il centrodestra a guida FdI e a guida Giorgia Meloni. In Cdm non esiste contrapposizione tra partiti, non c'è stata fino ad ora una differenza di casacca. Il centrodestra ha il dovere di cambiare in meglio questo Paese, bloccato dai lacci. A differenza della sinistra noi non abbiamo niente da perdere».