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Berlusconi lasciato solo, macerie in Forza Italia. Riunione d'emergenza ad Arcore con Letta e Galliani

Arnaldo Magro
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«In verità ti dico, mi dispiace molto per lui, non meritava tutto questo». Dove con «tutto questo», si intende una conclusione a tal punto ingloriosa. Nell'aula senatoriale, sono in molti a pensarla così. Silvio Berlusconi gesticola platealmente dal banco. Non se ne capacita. Sembra inveire contro Ignazio La Russa ma in realtà, sta solo recriminando con se stesso: «I miei non mi hanno voluto seguire». La strategia messa in atto da Licia Ronzulli, ha sortito gli effetti peggiori possibili. Il partito azzurro si è sgretolato. Il generale Berlusconi, mandato al voto in solitaria, si è voltato non trovando nessuno dei suoi soldati. È stato lasciato solo. Ammutinato. Un affronto che nessun leader di partito può subire, senza che vi siano ripercussioni alcune. Non il Silvio Berlusconi che del centrodestra è stato federatore. Lui, l'ex presidente del Consiglio. Un gruppo quello di FI oramai diviso da correnti e ambizioni personali, totalmente fuori portata. Con parlamentari pronti a rispondere «presente», anche solo ai primi ammiccamenti, di Lega e Fdi. Pronti in un baleno, ad abbandonare la corrente ronzulliana, per trovare riparo altrove.

 

 

«Se vogliono, in pochi mesi gli alleati, ci svuotano il gruppo» diceva un parlamentare azzurro ieri all'uscita della Camera. Questa operazione denota tra l'altro, come si siano rinsaldati i rapporti tra Lega e Fdi. Il rischio che in molti di Forza Italia, non vogliano immolarsi per una causa persa, c'è ed è concreto. «Non vi è sensibilità politica» dice un anziano amico del leader azzurro. Era evidente che Meloni fosse «coperta» con i voti di Renzi. Queste sono le basi della politica. Lei ha pure provato a farglielo capire, prima della chiama. Impossibile che uno come Berlusconi, con la sua storia, non l'abbia capito da subito. «Non meritava tutto questo» ripetono ancora in aula. Sembra tutto impossibile. È accaduto realmente. Nella tarda serata rimbalza clamorosa la notizia: «Berlusconi andrà alle consultazioni da solo». È un bluff o davvero i falchi azzurri, non intendono arrendersi all'evidenza e rilanciano? Un male questo, anche perché vi sono ancora ministeri e sottosegretariati da assegnare. Il rischio per Forza Italia è quello di vedersi ridurre ulteriormente gli spazi di competenza. Ora se nel mirino finissero tutti i fedelissimi della senatrice milanese, cosa potrebbe accadere ad esempio? «Governo di alto profilo e soprattutto senza screzi al suo interno» continuano a ripetere fonti accreditate. Messaggio e destinatario paiono del tutto inequivocabili. Non verranno tollerate correnti interne all'esecutivo.

 

 

Il tempo sta scadendo e questa impasse, rischia di far precipitare ulteriormente i rapporti tra gli alleati. Durante il week end pare sia stato fissato un pranzo a Villa San Martino, con le persone più vicine a Silvio Berlusconi. Dalla famiglia a Gianni Letta passando per Adriano Galliani e Fedele Confalonieri. Il rischio di una Forza Italia marginalizzata sarebbe un danno troppo grande da affrontare per tutto. Per l'immagine in primis e per le aziende del gruppo, in secundis.

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