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Tagadà, Conte insulta Meloni: "È una e trina". La frase sconcertante

Giada Oricchio
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“Una e trina, cambia in continuazione”: Giuseppe Conte all’attacco di Giorgia Meloni. In collegamento da Napoli con la trasmissione di LA7 Tagadà, il presidente del Movimento 5 Stelle spara le ultime cartucce contro il Pd, il Terzo Polo e Fratelli d’Italia, il partito dato per vincitore alle elezioni del 25 settembre.

Alla domanda della conduttrice Tiziana Panella se sia fondato l’allarme internazionale per un futuro governo di centrodestra a guida Meloni, l’ex premier si arrocca in difesa della democrazia: “Nessuno all’estero si deve permettere di segnalare problematiche a fronte di un appuntamento elettorale, si tratta di salvaguardare la nostra sovranità democratica”.

Più caustico invece su cosa pensi della leader di FdI: “Giorgia Meloni è una e trina, cambia volto continuamente – ha sostenuto Conte -. In questa campagna elettorale non si sta mostrando ai confronti, non accetta di misurare dettagliatamente tutte le sue misure, ritiene di essere in vantaggio, ma ci sono tanti interrogativi a cui dovrebbe rispondere per chiarezza nei confronti degli italiani”.

Il M5s è dato in forte recupero tra gli elettori (nella fattispecie al Sud) grazie alla decisione di puntare tutte le fiche sulla promessa che il Reddito di cittadinanza (insieme alla lotta per il salario minimo, nda) sarà difeso a spada tratta. Per questo, l’ex premier si infuria quando Matteo Renzi lo accusa di fare voto di scambio grazie alla misura di cui è padre putativo: “Deve vergognarsi. L’altro giorno il suo partito in Parlamento ha votato l’aumento degli stipendi ai dirigenti di Stato che già guadagno 10.000 euro al mese. Il decreto Aiuti lo ha inteso ‘aiuti agli amici’.

In una fase così drammatica per il nostro Paese, fa la guerra a chi guadagna 500 euro al mese, mentre lui ne guadagna 500 al giorno. E’ un mondo capovolto”. Conte ha chiuso con un rimprovero a Giorgia Meloni: “Quando dice che il Reddito di cittadinanza non è la soluzione per la povertà siamo perfettamente d’accordo, ma loro in tutti questi anni cosa hanno fatto per le fasce più vulnerabili e fragili della popolazione? Si sono messi a fare la guerra ai poveri”.

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