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Il piano della Lega per salvare il Superbonus. “Sblocchiamo i crediti alle società”

Dario Martini
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In questi giorni in Senato si sta combattendo la battaglia per salvare il Superbonus 110%. Nonostante l'opposizione del governo, i partiti hanno presentato emendamenti al dl Aiuti bis, che arriverà in Aula il 13 settembre, in modo da far ripartire l'agevolazione fiscale sugli interventi di efficientamento energetico. Proprietari e condomini, infatti, non riescono più a trovare sul mercato imprese disposte ad avviare, e in alcuni casi anche a proseguire, i lavori. La Lega fa sapere che Matteo Salvini e gli esperti del partito «stanno studiando il dossier sul Superbonus e la cessione dei crediti per le imprese». L'obiettivo del Carroccio «è sbloccare quanto prima il tema della responsabilità del cessionario, per consentire alle imprese di ricominciare a lavorare». Il problema da risolvere è esattamente questo: la responsabilità del cessionario. Lo spiega bene Alberto Bagnai, componente della commissione Finanze a Palazzo Madama e responsabile economico del partito: «Lo scopo è sbloccare quanto prima le cessioni dei crediti nel rispetto dei principi della diligenza e della buona fede, per evitare che il contrasto alle frodi si traduca in un accanimento normativo compromettendo la ripresa dell'economia e per dare finalmente un quadro normativo stabile ai tanti imprenditori operanti nel settore. Continueremo nel nostro impegno senza sosta a supporto del comparto». Allo stato attuale, infatti, come ha chiarito l'Agenzia delle entrate, chi acquista i crediti, nell'effettuare i controlli, deve avere una diligenza conforme al suo grado di professionalità. Altrimenti, può essere chiamato a rispondere «in solido». È qui che il meccanismo della circolazione del credito si inceppa.

 

 

Le banche, infatti, non trovano più chi è disposto ad acquistare i crediti. Confedilizia sottolinea come il decreto Aiuti bis sia «l'occasione per consentire che il meccanismo della cessione del credito per i diversi incentivi edilizi (non solo per il Superbonus) riparta». «Vi è la necessità - aggiunge - di un intervento urgente che chiarisca definitivamente che i cessionari non incorrono in alcuna responsabilità. Senza di esso, i crediti finora acquisiti non potranno liberamente circolare e conseguentemente proprietari e condomini non troveranno sul mercato imprese disposte a fare i lavori».

 

 

La Lega nei giorni scorsi ha presentato anche un altro emendamento - a prima firma Paolo Arrigoni - con cui intende intervenire sulle villette. Per gli edifici unifamiliari, infatti, viene chiesta la cancellazione dell'obbligo di aver completato almeno il 30% dei lavori al 30 settembre per poter beneficiare del termine del 31 dicembre. I condomini già adesso hanno tempo entro la fine del 2023. A luglio Nomisma ha calcolato che il Superbonus finora ha generato un valore economico di 124,8 miliardi di euro, pari al 7,5% del Pil del Paese, e prevede che, per ogni beneficiario, l'investimento genererà un risparmio annuo medio in bolletta di 500 euro. Inoltre, i 38,7 miliardi di euro già investiti hanno comportato un aumento di occupazione nel settore delle costruzioni per un totale di 634mila lavoratori.

 

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