l'affondo

Controcorrente, Tommaso Cerno attacca Calenda: "Non sa neanche chi candida"

Tommaso Cerno, ospite di Veronica Gentili a Controcorrente su Rete4, umilia Carlo Calenda e nel suo ragionamento finisce per dar ragione a Salvini. Non lo dice e non lo nomina direttamente, ma il senso del suo discorso è proprio quello del leader leghista Matteo Salvini. 

  

 

Il tema che conduce la serata di Controcorrente sono l'aumento delle bollette provocato dalla guerra e dall'inflazione. Oggi il leader di Azione Carlo Calenda ha proposto la sospensione della campagna elettorale perché "siamo in emergenza nazionale". Gentili passa la parola a Cerno chiedendo se la drammatizzazione della situazione potrebbe giovare ad un ritorno sulla scena di Mario Draghi.  "Io ho smesso di credere una Babbo Natale tanti anni fa figuriamoci a Calenda. Togliamo Calenda da questo discorso planetario perchè davvero non sa neanche chi ha candidato nelle liste del suo partito figuriamoci se risolve il problema del gas"  ha tuonato Cerno.


Il senatore, eletto con il Partito Democratico alle scorse elezioni politiche e passato ora al gruppo misto ha spiegato il suo punto di vista: "Di tutte le sanzioni e di tutti i comportamenti messi in atto giustamente da quando la Russia ha invaso l'Ucraina, questa è stata quella su cui c'è stata maggiore perplessità. Avevamo detto smetteremo di acquistare il gas dalla Russia e non lo abbiamo fatto. Di fronte a questo abbiamo visto che i russi hanno cominciato a giocare con il prezzo del gas: è il primo caso in cui il sanzionato ha iniziato a fare quello che diceva il sanzionatore, dubbio macroscopico ma sembrava tutto sotto controllo" ha sottolineato Cerno dando di fatto ragione a Matteo Salvini sulle sanzioni.  "Il tema arriva a toccare la vita delle persone e rischia di mandare le aziende e le famiglie sul baratro. Di fronte agli effetti di una guerra reale non si può fare economia speculativa di mercato: si fissano i prezzi delle materie prime. dell'energia, del pane, della farina, dell' olio.  Questa guerra rischia di sortire lo stesso effetto e la stessa disperazione che avrebbero le armi" ha spiegato Cerno.