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Andrea Crisanti subito all'assalto: disastro con il centrodestra al governo. Se arriva un'altra variante...

Il nome nuovo delle liste del Pd alle elezioni del 25 settembre c'è quello di Andrea Crisanti, microbiologo diventato popolare con la pandemia, che correrà come capolista in Europa per il partito di Enrico Letta. Il "televirologo", come l'ha chiamato Matteo Salvini, è intervenuto martedì 16 agosto a Coffee Break, il programma di La7. In studio gli chiedono se sull'andamento de Covid è ottimista o pessimista, e subito si inalbera. "Non c'è da dirsi ottimisti o pessimisti... La dinamica della pandemia dipende dalla capacità di virus di diffondersi, in questo momento siamo in una fase di discesa della curva perché si sono infettate decine di milioni di persone con la variante Omicron e la popolazione è più protetta. Se  emerge una nuova variante tutte le previsioni di adesso non valgono nulla", sentenzia l'esperto. 

 

  

L'ipotesi fa emergere l'interrogativo del conduttore Marco Piccaluga, la campagna elettorale di Crisanti si giocherà anche su questo, sul "rigorismo" di cui è stato accusato? "Io sono candidato del Pd per l'Europa, mi farà carico dei problemi degli italiani all'estero e ho delle idee per cambiare la Sanità. Non mi tirerò indietro, ma voglio rispondere alla Lega e alla destra: è chiaro agli italiani che hanno sbagliato tutto", è l'affondo del microbiologo che replica alle  parole di Salvini: "Il televirologo Crisanti candidato col Pd. Credo che ora si capiscano tante cose". 

 

"Non dimentichiamo che alla fine della prima ondata volevano aprire tutto, hanno detto che la pandemia era finita e abbiamo avuto 90mila morti. Gli errori che hanno fatto sono la garanzie che sbaglieranno ancora perché le persona non cambiano", è l'attacco durissimo di Crisanti. Sull'ipotesi di fare il ministro della Sanità, Crisanti dice che il suo impegno col Pd nasce "perché nessuna decisione tecnica è socialmente neutra" e i tecnici che vogliono fare politica devono "predere i voti". Sulla discesa in campo Crisanti cita Mario Monti: "Vorrei dire sono salito in politica perché è la massima espressione della convivenza civile".