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Controcorrente, Anna Maria Bernini affonda il governo Draghi “Alla guida di una safety car, si è autoeliminato”

Valentina Bertoli
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La partita per Palazzo Chigi è tutta da giocare. La campagna elettorale è iniziata a tutti gli effetti e le acque della politica sono sempre più agitate. Mancano linee di unione e di divisione nette ed il percorso verso le prossime elezioni appare complicato. Se il centrosinistra è a lavoro per un campo largo, il centrodestra, compatto, lima il programma da presentare agli italiani. Molti sono i nodi da sciogliere e, sul tema, è stata interrogata a Controcorrente Anna Maria Bernini: “Non esiste un’agenda Draghi. Ha dato risposte troppo semplici a problemi complessi”.

 

 

 

La situazione politica italiana è traballante: ogni partito prova a portare l’acqua al suo mulino e la corsa al voto è senza sosta. Ospite a Controcorrente, programma di approfondimento giornalistico di Rete 4, Anna Maria Bernini, vicecoordinatrice nazionale di Forza Italia, ricostruisce i fatti e si esprime in maniera chiara nell'edizione del 4 agosto: “Non esiste un’agenda Draghi. Il premier doveva portare l’Italia fuori dalla crisi pandemica, economica e sociale. Quella situazione non è ripetibile. Il metodo Draghi dà risposte semplici a problemi complicati. Questo si può fare per tempi limitati. Bisogna trovare risposte ed avere disegni riconoscibili per guidare l’Italia. Non siamo tutti uguali in politica”.

 

 

 

Poi Bernini ha continuato: “Gli scenari proposti dai sondaggi mi piacicchiano. È un buon inizio, ma dobbiamo impegnarci. Vorremmo arrivare meglio di come siamo partiti. I sondaggi sono una fotografia del presente, ma li trovo incoraggianti. Draghi si è eliminato da solo, non è stato il partito Forza Italia. Era alla guida di una safety car. Bisogna capire gli italiani quali programmi vogliono ora. Spero che ci saranno due giornate di elezioni: 25 e 26 settembre”. Sulla questione dell’immigrazione, che accende moltissimo la tornata elettorale, la vicecoordinatrice di Forza Italia non ha dubbi: “Io penso che serva rigore e umanità. Salvare vite in mare è un obbligo, ma non dobbiamo dare false illusioni. Le carrettacce del mare spesso affondano. Gli immigrati salgono senza sapere se arriveranno. Questo è disumano. La cosa migliore è non farli partire. Bisogna lavorare sulla politica estera. Le false illusioni sono un atto scorretto. Dobbiamo contingentare gli arrivi ed avere la sicurezza di un sostegno sicuro. È crudele far venire i profughi e trattarli in modo crudele”. 

 

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